Le Hawaii di Obama bloccano il Muslim Ban bis di Trump
16 Marzo 2017
Arriva proprio dalle Hawaii, dove, guarda caso, è nato Barack Obama, la prima offensiva legale al Muslim Ban bis, il nuovo bando del Presidente Usa Donald Trump che sospende i nuovi visti per sei Paesi musulmani.
Il giudice federale delle Hawaii Derrick Watson ha deciso infatti di bloccare temporaneamente su base nazionale anche il secondo “bando” sull’immigrazione, la versione “rivista e corretta” del provvedimento, a poche ore dalla sua prevista entrata in vigore. Il testo del bando è stato considerato da Watson discriminatorio sulla base della nazionalità affermando che danneggerebbe i cittadini dello Stato in quanto impedirebbe loro di ricevere visite da parenti provenienti dai sei Paesi a maggioranza musulmani interessati dal provvedimento. Inoltre, si imputano al bando possibili danni al settore turistico per le Hawaii e limiti nella possibilità di accogliere studenti e lavoratori stranieri.
Il giudice, dunque, ha raccolto la richiesta avanzata l’8 marzo scorso dai procuratori dello Stato che ha dato i natali all’ex presidente Usa i quali hanno presentato alla Corte una serie di documenti finalizzati a mostrare che il nuovo bando “sconta ancora gli stessi difetti costituzionali e regolamentari di quello precedente”, come ha dichiarato alla Cnn Neal Katyal, uno dei procuratori.
Pronta la risposta di Trump che, nel corso di un comizio a Nashville, in Tennessee, ha annunciato l’intenzione di andare fino in fondo, a costo di andare dinnanzi alla Corte Suprema, bollando senza mezzi termini la decisione del giudice come “un abuso senza precedenti”. “Il pericolo è chiaro, la legge è chiara, il bisogno per il mio ordine esecutivo è chiaro. Lotteremo e vinceremo” ha concluso il presidente Usa.