Le Liala di ieri e di oggi vivono tutte felici, contente e a basso costo

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Le Liala di ieri e di oggi vivono tutte felici, contente e a basso costo

26 Aprile 2009

E vissero felici e contenti… Un po’ Cenerentola un po’ Biancaneve, le eroine del romanzo rosa, avversate dagli eventi e risarcite dal destino, continuano a solleticare la fantasia delle lettrici. Anche quelle italiche, particolarmente affezionate ai sospiri e ai gemiti di carta. Il genere non mostra sintomi di cedimento. Eppure si evolve, il paesaggio cambia, la tecnologia si allea con tresche e tenerezza, ma alla fine il protagonista resta sempre lo stesso: l’amore. Che, come sanno i poetastri, fa rima con cuore, batticuore, onore, disonore, errore, dolore, eccetera eccetera.

Certo, l’attrazione fra uomo e donna, per rotolare verso qualcosa di più consistente ed eterno, ha bisogno di peripezie, ostacoli, giravolte, lontananze, fughe, patimenti, minacce, lutti, cattiverie. Ingredienti che gli autori di questo tipo di romanzi, quantomeno quelli più avvertiti e sgamati, sanno spesso utilizzare con sapienza da alchimisti.

Del resto, persino le tirature “rosa” parlano chiaro. E basta fare un giro per bancarelle dell’usato per capire quali siano i volumi a basso costo che più spesso passano di mano. Barbara Cartland (collezione Harmony), ad esempio, è ricercata come l’oro. Autrice prolifica, ha al suo attivo oltre settecento romanzi e un bottino di seicento milioni di copie, roba insomma da guinness, così come la Liala dei tempi migliori.

E se storcete il naso rispetto a questo genere per cui persino l’aggettivo letterario vi sembra sprecato, tenetevi la vostra “roba grave”, come direbbe don Benedetto Croce, ma sappiate che molte case editrici hanno fatto la loro fortuna specializzandovisi. E che, anzi, una buona fetta della storia dell’editoria fra Otto e Novecento ha proprio il colore rosa.

L’eroina solitamente è giovane, bella (of course), intelligente, dolce, volitiva, sensibile, buona. All’origine, angelo del focolare. Poi, più emancipata e consapevole. “Il punto di vista è unico: vale per la protagonista come per l’autrice e la lettrice e coincide con una prospettiva che osserva e vive tutto dalla parte di lei”, spiega Silvana Ghiazza nel suo saggio “Donna, così mi piaci”. E continua: “Fra Settecento e Ottocento le storie d’amore contenevano anche una serie di elementi anomali come il macabro, il drammatico, il truculento (Carolina Invernizio, Mura, Francesco Mastriani, ndr).

È proprio negli anni Venti e Trenta che il genere si specializza, viene depurato di quegli elementi” e si incentra esclusivamente sulla storia d’amore. Delly in Francia (nom de plume dei fratelli Jeanne-Marie e Frédéric Petitjean de la Rosière), Cartland in Inghilterra e Liala in Italia sono le regine incontrastate del genere. Da lì una schiera di autori di grande successo di pubblico che arriva sino al nostro Federico Moccia.

A inizio secolo, è Salani uno dei primi editori a specializzare la sua produzione sul target sentimentale. Accanto a mostri sacri della letteratura (Alexandre Dumas, Anatole France) pubblica anche sconosciuti che piacevano molto alle signorine sognanti. La collana Romanzi della Rosa poi muta in Biblioteca delle signorine nella quale sono pubblicate le storie di Delly. Splendide le copertine, affidate a veri artisti dell’illustrazione come Cappadonia e Ventura.

Qualche anno più tardi, Sonzogno (ancora oggi fra le case editrici con spiccata connotazione nel settore della letteratura rosa di qualità, sfogliare il catalogo per credere) comincia a occupare il medesimo mercato con la Collezione Romantica. E mette in difficoltà Salani quando avvia Romantica economica: copertina leggera, carta povera, prezzo al pubblico abbattuto di un quarto (lire una). E titoli che fanno sognare: “Un bacio al chiaro di luna”, “Prisma d’amore”, “Nostalgie”, “La rosa rossa”… Anche Licinio Cappelli (podestà a San Casciano ed editore di un certo livello) sotto le sue insegne dà alle stampe titoli ammiccanti come “ La carne e il diavolo”, “Il romanzo di un cuore”, “Ti ho dato il mio cuore”.

Passa un torno d’anni e pure la Mondadori si butta sull’affare. E ancora oggi continua a rinfoltire un catalogo di tutto rispetto, oggetto di discussioni su forum, blog, siti specializzati. Negli anni Ottanta, infine, il fenomeno dei librini d’amore a basso costo venduti in edicola. Il mercato è in mano a edizioni come Bluemoon (Armando Curcio editore) e Harmony (La Harlequin Mondadori SpA).