Le ‘omissioni’ di Travaglio dalla tribuna di Santoro
11 Febbraio 2011
di redazione
"L’elemento fondamentale non è quello della sua vita privata ma se ha violato la legge, se ha ceduto a un ricatto o no. Se sì, è questo l’elemento che non consente di continuare a occupare incarichi pubblici. Perciò avrebbe fatto bene a dare le dimissioni, sarebbe stata una scelta di dignità”. Impugnando il taccuino del perfetto giornalista (anzi l’agendina moleskine che fa tanto politically correct), Marco Travaglio il fustigatore dei potenti senza macchia e senza paura, declamava così, ieri sera ad Annozero, il passaggio del “sermone-arringa” sui politici pidiellini descritti come coloro che a suo tempo chiesero a gran voce le dimissioni di Piero Marrazzo (governatore del Lazio) per il sexygate e che oggi dicono il contrario su quello del Cav. Ma omette di dire "tutta la verità…nient’altro che la verità".
La frase in questione viene cucita addosso al vicepresidente dei senatori Pdl ma il rigore del perfetto giornalista de Il Fatto Quotidiano va a farsi benedire quando si scopre che le frasi sono state estrapolate dal ragionamento, quindi sono parziali e danno una rappresentazione distorta del pensiero di Quagliariello.
"Basta andare a vedere la dichiarazione autentica per capire le ‘omissioni’ travagliesche, con le quali la posizione di un garantista convinto diventa quella di un novello giustizialista. Ecco la dichiarazione del senatore pidiellino: “Se Marrazzo non ha violato la legge, non ha ceduto a ricatti e sente che la sua vita privata è stata violata, deve restare al suo posto. Avrà accanto i garantisti veri, coloro che non sono ipocriti, che ritengono che vi sia sempre una dimensione che non può essere violata, e che questo valga per se stessi e per i propri avversari. Se invece ha violato la legge o ha ceduto al ricatto, si dimetta senza terze vie, mettendo in salvo innanzi tutto la propria dignità”. Ma che importa, ciò che conta per il perfetto commentatore di Anno Zero è guardare dritto in faccia la telecamere e far passare per vero ciò che vero non è.
E’ la questione che solleva Quagliariello quando dice che “così come il garantismo è una cosa seria che vale a 360 gradi, perché se lo si applica a 180 gradi diventa una farsa, allo stesso modo le dichiarazioni vanno considerate per intero e non solo a metà”. Poi ricorda che il problema si pose perché Marrazzo invece di “scegliere con chiarezza se restare al suo posto o rassegnare le dimissioni, tentò di evitare lo scioglimento anticipato temporeggiando con una ‘autosospensione’ non prevista da alcuno statuto, e solo di fronte a questa inaccettabile forzatura istituzionale si rese necessario prendere posizione e chiedergli una assunzione di responsabilità in un senso o nell’altro”.
Ma al di là di questo, se si mettono a confronto le frasi a metà declamate da Travaglio e quelle per intero pronunciate da Quagliariello è evidente la coerenza di pensiero, allora come oggi. E il perfetto giornalista di Annozero e de Il Fatto dovrebbe sapere che un’omissione equivale a una falsificazione.