Le Pen: No euro, No global, No immigrati. Più Grillo che De Gaulle
10 Ottobre 2013
di redazione
Marine Le Pen è pronta. Vuole governare, lasciarsi alle spalle il passato del Fronte Nazionale, diventare il nuovo inquilino dell’Eliseo. Il Fronte non è più "il diavolo", "tra qualche anno saremo al governo", dice intervistata da Repubblica. I toni in realtà sembrano supergrillini: "Abbiamo una classe politica ridicolizzata. I cittadini sono stufi di essere rappresentati da governanti incapaci, aggrappati ai loro privilegi e pure accusati di corruzione". Il programma somiglia a quello classico delle nuove destre populiste, contro gli immigrati, contro l’Europa, contro la globalizzazione. "Fine dello spazio di Schengen, addio all’euro, patriottismo economico e la superiorità del diritto nazionale sulle direttive europee". Ma Marine si definisce "gollista", come il Generale "anche noi difendiamo una Francia sovrana e che sappia difendere nel mondo la sua grandeur". Parla anche di Lampedusa: "Sono andata a Lampedusa un anno e mezzo fa, mentre molti politici francesi facevano finta di niente. Purtroppo già allora avevo previsto queste tragedie". Se l’arte divinatoria non manca, a domanda della giornalista (come fare per evitare che si ripetano stragi del genere) la risposta è semplice: spiegare "ai poveretti" che "non abbiamo più niente da offrire". "La solidarietà non si esercita quando si hanno già milioni di disoccupati, un sistema di protezione sociale che sta andando in rovina. Piuttosto dovrebbero essere solidali le monarchie dei petrodollari, vicine geograficamente a queste popolazioni povere. Noi pensiamo solo ai francesi".