Le piume (di struzzo) di Carlà “operaia”

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Le piume (di struzzo) di Carlà “operaia”

13 Febbraio 2012

Che Carla Bruni abbia un fisico perfetto lo sappiamo tutti. Ma che addirittura si faccia delle sue forme una statua, per di più operaia, sembra un tantino esagerato.

Sì, perché Jacques Martin, sindaco conservatore della banlieue parigina di Nogent-sur-Marne, ha proposto di erigere una scultura in bronzo con i tratti della Première dame in abiti (non da sfilata ma) da lavoro, in omaggio alle “plumassieres”, le materassaie del Belpaese che lavoravano le piume e che hanno contribuito allo sviluppo della sua città. “Sarà un piccolo omaggio all’Italia”, ha commentato il sindaco entusiasta.

Ma l’iniziativa, manco a dirlo, ha sollevato non poche polemiche tra i cittadini del sobborgo, sia perché secondo l’opposizione Martin avrebbe fatto votare nel 2011 i fondi per la statua – una cosa come oltre 80mila euro – facendosi sfuggire il piccolo dettaglio che avrebbe avuto i tratti della Bruni. Sia perché il progetto è stato bollato come un’operazione elettorale perché è stato reso noto a meno di tre mesi dalle presidenziali e sarà inaugurata a maggio (guarda caso proprio) in concomitanza con la corsa all’Eliseo. Sia perché ai più è sembrato paradossale associare il volto della ricchissima e chiccosissima Firts Lady d’adozione francese, nonché ex top model, a quello delle operaie di periferia.

Dal canto suo, ‘Carlà’, probabilmente in forte imbarazzo, ha fatto sapere di aver posato per Elisabeth Cibot “a sua insaputa”, senza conoscere la finalità della scultura e solo per pura ammirazione della scultrice. Overdose di ingenuità? Chissà. Una cosa è certa, come ha fatto notare il socialista William Geib: “Carla Bruni ha visto molte più piume di struzzo sulle passerelle che in fabbrica”.