Le sardine di Casini

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Le sardine di Casini

17 Aprile 2007

Dal congresso dell’Udc di Casini non ci si aspettava molto. Ma la
dichiarazione di Buttiglione secondo il quale Berlusconi appartiene ormai al
passato e la teoria secondo la quale il futuro della politica italiana
sarebbe rappresentato da un ‘grande centro’, una sorta di branco di “sardine
bianche”, è comunque una novità.

Si è detto che il ‘grande centro’ sarà saldamente
ancorato alla CdL, ma non è chiaro per fare che cosa.

Di conseguenza,l’idea di sostituire la ‘balena
bianca’ di democristiana memoria con un branco di ‘sardine bianche’ che si
insinua dappertutto e che con tutti vuole dialogare è attraente soltanto per
quei reduci della Dc che non si rendono conto del fatto che il tempo scorre
inesorabilmente anche per loro.

Non sembra che Casini abbia capito che la forza di
Berlusconi e di Prodi non consiste nel farsi da stampella l’un l’altro, ma
nel fatto che, nel bene o nel male, suscitano entusiasmi, evocano speranze,
vendono (se così si può dire) delle visioni del mondo e talora anche delle illusioni.
Nel fatto che hanno dei progetti che si pensa di capire, ai quali si può
aderire e contro i quali si può lottare.
Ma Casini, il suo partito e la sua classe dirigente, purtroppo non suscitano
niente di simile. Il grande centro non evoca nessuna emozione, e il branco di
sardine bianche ne produce soltanto tra gli estimatori di tale varietà ittica.
Poiché è un politico accorto è difficile pensare che Casini non se ne renda
conto. Egli sa bene che l’elettorato della CdL, ammesso anche Berlusconi
possa un giorno designarlo come suo successore, non lo gradisce. Per questo
deve traccheggiare, in attesa di qualcosa, ma senza sapere per fare che cosa.
Sarebbe perciò bene che quanto prima si rendesse conto che il mondo è
diventato troppo complesso e grande per poter essere governato da un grande
centro fatto di sardine che vagano senza una meta ma fermamente decise a
sopravvivere. Anche se non esiste più la balena bianca esistono ancora balene
ghiotte di sardine alle prese con una legge elettorale. Certamente ognuna di
esse ha i suoi problemi, ma sono anche poco inclini a farsi ingabbiare.

Raimondo Cubeddu