
Le ultime indagini confermano il disastro di Vendola sulla Sanità

25 Febbraio 2011
La richiesta d’arresto per l’ex assessore ed oggi Senatore del Pd Alberto Tedesco, insieme ai provvedimenti già operanti a carico del Direttore generale della Asl di Lecce, Guido Scoditti, e di quello sanitario della Asl di Bari, Alessandro Calasso, in un’inchiesta per concussione, turbativa d’asta, abuso d’ufficio e concorso in falso – in cui sono coinvolti anche i Direttori generale ed amministrativo della Asl Bat, Rocco Canosa e Felice De Pietro, oltre a funzionari, medici, imprenditori e persino un componente della scorta di Vendola, Paolo Albanese – altro non è che l’ultima puntata di una lunga serie di provvedimenti che, sempre con riferimento alla Sanità, avevano già scatenato il caos.
Uno scandalo che ha provocato le dimissioni dello stesso Tedesco, l’arresto del potente vice di Vendola Sandro Frisullo e, poi, quello della direttrice generale della Asl di Bari, Lea Cosentino, oltre alla condanna ad un anno e due mesi di carcere del Direttore generale della Asl di Foggia Donato Troiano per avere falsato una graduatoria al fine di favorire la moglie del deputato Pd e già segretario regionale Ds Michele Bordo. Per non parlare delle incriminazioni plurime del succitato Direttore generale della Bat Canosa – il più vendoliano di tutti – e dei suoi collaboratori, che si aggiungono ai processi a carico dei Direttori generali della Asl di Taranto succedutisi in questi anni, tra cui quello per le 8 morti all’Ospedale di Castellaneta, attribuite dallo stesso Vendola all’accelerazione dell’attivazione di un impianto rivelatosi letale. E poi gli spiccioli, come gli arresti di qualche settimana fa di due dirigenti di Distretto che avevano pagate cifre astronomiche e di gran lunga eccedenti i valori di mercato per l’arredo dei propri uffici.
Vendola ha tirato un sospiro di sollievo apprendendo che il Gip aveva escluso, nell’ultima tornata, il reato di associazione a delinquere: peccato che, contestualmente, lo stesso Gip abbia severamente e pesantemente censurato un "sistema criminale" che, a quanto risulta dalle carte in mano alla Procura, gestiva nomine, concorsi e forniture in funzione degli interessi politici e personali degli indagati. Un sistema che le intercettazioni pubblicate dimostrerebbero essere ben noto al Governatore – che avrebbe addirittura voluto modificare "ad personam" una legge pur di nominare un suo pupillo peraltro, a quanto pare, senza i titoli necessari – e al suo aspirante successore, il Sindaco di Bari Michele Emiliano, che ne discute con Tedesco, forse capro espiatorio di un sistema insano e dominato dal clientelismo.
Quanto al Governatore è quantomeno strano, in un sistema totalmente manovrato dalla politica regionale, che egli non sapesse nulla dei loschi maneggi per i primariati e le assunzioni del personale dell’Ospedale del suo Paese di nascita e di residenza, per cui sono stati arrestati o sospesi taluni degli inquisiti. E comunque fanno riflettere, visto il contesto finora emerso, le sue ricorrenti intemerate pubbliche contro “le mani della politica” sulla Sanità.
Ma quel che è più grave di tutti, e che denota il fallimento di una intera stagione, sono le conseguenze che ha prodotto sulla pelle dei pugliesi questo sistema: degrado continuo ed inarrestabile dei servizi – si vedano gli allungamenti ormai all’infinito delle “liste d’attesa” e una malasanità divenuta purtroppo la regola, al punto da non fare più notizia – e, al tempo stesso, i continui sforamenti dei conti – l’ultimo, di circa 400 milioni, è stato registrato soltanto pochi giorni fa. E tutto questo all’insegna di una incostituzionalità sistematica dei provvedimenti, come sancito dalle reiterate bocciature arrivate dalla Corte costituzionale.
I risultati sono stati la desertificazione di un Bilancio regionale sempre più inghiottito nel baratro dei disavanzi sanitari, il tartassamento di famiglie ed imprese, tagli feroci ad Ospedali (18), posti-letto (2200) e sevizi, per non parlare dei tickets indiscriminati a tutti e dell’affossamento della Sanità privata.
Eppure,Vendola sembra bravissimo ad impartire lezioni di buongoverno e di moralità all’universo mondo, come è altrettanto bravo ad incendiarsi in violenti sdegni per i peccati altrui, soprattutto quando qualcuno osa mettere in dubbio la sua santità. La stessa all’interno della quale sarebbe stato messo a carico dei cittadini pugliesi quel sistema clientelare emerso dalle indagini. Per non parlare del costoso apparato di comunicazione istituzionale, utilizzato dal Governatore per la sua auto promozione, e delle cosiddette “Fabbriche di Nichi”, di cui un giovane sociologo di sinistra dell’Università di Bari, Onofrio Romano, ha avuto l’onestà intellettuale di rivelare quella che sarebbe la vera motivazione ideale: ottenere a spese della Regione consulenze, incarichi e assunzioni, rigorosamente "precarie".