Ledeen a Obama: “Butta giù il regime iraniano”

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Ledeen a Obama: “Butta giù il regime iraniano”

04 Luglio 2009

L’autore ed esperto di politica estera, Michael Ledeen, intervistato da Newsmax, afferma che il presidente Barack Obama “non ha fatto nulla” per aiutare il popolo iraniano, mentre nel paese il regime prosegue con la repressione.

Ledeen sostiene che il dialogo che Obama cerca con l’attuale regime non andrà da nessuna parte, accusa gli iraniani di essersi dedicati ad “ammazzare americani in tutto il mondo” e avverte che non appena la Repubblica islamica si sarà dotata di un ordigno nucleare lo “testerà” su Israele.

D’altro canto, Ledeen ritiene improbabile che il regime riuscirà a sopravvivere. Di certo Israele – aggiunge Ledeen – attaccherà l’Iran se l’Occidente non dovesse riuscire ad arrestare il cammino degli ayatollah verso l’arma atomica.

“L’hanno detto loro stessi: appena avranno a disposizione un ordigno nucleare lo testeranno su Israele. Dunque si tratta di una minaccia piuttosto pesante”, afferma ancora Ledeen: “Mi aspetto che alla fine gli israeliani attacchino le strutture nucleari iraniane se il resto del mondo non riuscirà a trovare qualche altro modo per farlo. Se bombarderanno o no non so dirlo. Ci sono molti modi per farlo”.

Ledeen è Freedom Scholar presso la Foundation for Defense of Democracies di Washington, ex consulente del National Security Council e dei dipartimenti di Stato e Difesa, nonché editorialista per la National Review.

Stando alle autorità iraniane, in queste due settimane di disordini sarebbero rimasti uccisi 17 manifestanti e 8 membri volontari della milizia Basij, mentre le persone arrestate sarebbero centinaia. Le autorità iraniane, però, hanno di fatto impedito ai giornalisti internazionali di fare il proprio mestiere in strada ordinando loro di restare nei propri uffici. Ledeen sostiene che il numero dei morti in Iran è nell’ordine delle centinaia e che le persone arrestate sono state migliaia.

Domenica a Teheran si sono verificati scontri tra la polizia e oltre tremila manifestanti. Ashley Martella di Newsmax.TV chiede a Ledeen qual è secondo lui la direzione che sta prendendo il conflitto.

“Nessuno può dirlo”, risponde Ledeen, tra i cui libri troviamo The Iranian Time Bomb e The War Against the Terror Masters.

“Fino ad ora ne hanno ammazzati a centinaia, e migliaia di persone sono state imprigionate. L’impressione che si ha è che la gente sia così furiosa e incollerita per i brogli elettorali e per la repressione che è davvero difficile immaginare che tutto ciò possa cambiare nel prossimo futuro”.

“Se ci saranno grandi contestazioni pubbliche o contestazioni su scala più ridotta, proteste, scioperi o scioperi generali, nessuno è davvero in grado di dirlo”, precisa Ledeen.

Martella domanda poi se l’Iran continuerà ad agire come uno stato di polizia o se il cambiamento riuscirà finalmente ad arrivare in un nazione così ricca di risorse petrolifere.

“Da un punto di vista storico – spiega il Freedom Scholar – bisogna dire che è di fatto possibile mantenere in attività uno stato di polizia repressivo se c’è la volontà di far fuori chiunque ne ostacoli il percorso”.

“In Iran i numeri sono decisamente contro il regime perché tra 65 o 70 milioni di iraniani ce ne sono con ogni probabilità 50 o 55 milioni che non lo vedono di buon occhio. E nell’ultimo paio di settimane queste persone hanno dimostrato di voler davvero rischiare, mettendo a repentaglio le proprie stesse vite”.

“Sulla base di tali circostanze è improbabile che il regime possa sopravvivere. A questo punto non si tratta che di uno scontro tra volontà”, ha sottolineato Ledeen.

A proposito del dialogo che secondo Obama sarebbe ancora possibile instaurare con l’Iran circa le sue ambizioni nucleari, Ledeen dichiara: “Non raggiungeremo mai un accordo con l’Iran. Tutti i presidenti, da Jimmy Carter a George W. Bush sino a Obama, hanno cercato di mettere in piedi un qualche tipo di accordo con la Repubblica islamica, e tutti loro hanno fallito”.

“Alla luce di ciò non capisco come si possa immaginare che ci riusciranno adesso”.

L’Iran ha respinto le diffuse denunce di brogli riguardanti le recenti elezioni presidenziali e ha comunicato ufficialmente che Mahmoud Ahmadinejad è stato rieletto avendo battuto Mir Hossein Mousavi. Nel corso dell’intervista, Martella  domanda a Ledeen se ciò fa la differenza, considerato il fatto che “l’Iran è una brutale teocrazia controllata dai mullah”. “Certamente” risponde Ledeen, “perché Mousavi ha detto chiaramente che ha intenzione di smantellare la brutale teocrazia iraniana”.

Il regime, prosegue Ledeen, rappresenta una “grave minaccia” per l’America. “L’Iran è in stato di guerra con gli Stati Uniti da trent’anni, e in tutto questo tempo gli iraniani hanno ammazzato americani in tutto il mondo”, afferma. “Proprio nel momento in cui parliamo stanno uccidendo americani in Iraq, Afghanistan e altrove”. “Dunque, l’Iran rappresenta una grave minaccia. Si è anche autodefinito come tale. Ha detto che vuole distruggerci”.

Martella poi chiede a Ledeen: “Se dovesse dare un consiglio a Obama sull’Iran, cosa gli direbbe?”. “Che dia appoggio al popolo iraniano”, afferma Ledeen. “Dica pubblicamente che tutta quella gente non è morta invano e che l’Iran deve essere un paese libero, e poi li sostenga. Rovesci il regime iraniano”.

“Ritiene – domanda ancora Martella – che finora non abbia fatto abbastanza?”. “Non ha fatto nulla per aiutare il popolo iraniano. È stato tirato per la maglia e pressato sino al punto in cui ha dovuto finalmente condannare la repressione. Ma – conclude Ledeen – nulla di più”.

© Newsmax
Traduzione Andrea Di Nino