Ledeen contro i “signori del terrore”
01 Maggio 2007
di redazione
Michael Ledeen è uno dei principali analisti politici dell’American Enterprise Institute, ha lavorato al Pentagono, al Dipartimento di Stato e al Consiglio per la Sicurezza Nazionale. Molto noto in Italia per avervi vissuto e lavorato e per aver scritto un importante libro su Machiavelli. Ledeen è anche un profondo conoscitore della realtà iraniana e degli intrecci tra il regime di Teheran e il terrorismo internazionale. E’ dunque benvenuta la traduzione di un suo recente libro “The war against the terror masters” .
Muovendo da un’appassionante ricostruzione della guerra contro i
“signori del terrore” ingaggiata dagli Stati Uniti dopo l’11 settembre, Ledeen si sofferma sull’escalation nucleare
dell’Iran e sulla politica dell’amministrazione Bush verso questo Paese.
L’idea di Ledeen è che per l’America e per il mondo occidentale sia
arrivato il momento di occuparsi seriamente del regime degli ayatollah di
Teheran. Per rovesciare la dittatura è necessario sostenere
l’opposizione interna ai fondamentalisti. Questo andrebbe fatto inviando soldi,
favorendo la collaborazione tra le intelligence, sensibilizzando i media:
l’arma più potente del mondo occidentale contro i “signori del terrore” sarebbe
infatti lo stesso popolo iraniano oppresso dal regime dittatoriale. Critiche
sono le posizioni di Ledeen nei confronti della maggior parte dei Paesi europei
che aiutano quel regime intrattenendo con esso rapporti commerciali e
finanziari.
L’abbattimento del regime degli ayatollah iraniani sarebbe fondamentale
per risolvere la questione irachena, con un effetto a cascata che riguarderebbe
anche il Libano, la Siria, l’Arabia Saudita e la questione palestinese.