Lega e italiani divisi sull’immigrazione
29 Agosto 2015
C’è una spiegazione se la maggioranza degli italiani non apprezza le posizioni della Lega e del suo leader sull’immigrazione, come emerge da un sondaggio Ixè per Agorà Rai. Alla domanda "in materia di immigrati ha ragione Renzi o Salvini?", il 34 per cento degli intervistati risponde appoggiando la linea del Governo, mentre solo il 19 per cento sostiene la linea di Matteo Salvini, poco se consideriamo l’investimento in termini di consenso fatto dalla Lega sulla questione. Il 40 per cento, infine, non sta con nessuno dei due Mattei.
Perché gli italiani si dividono dalla Lega sull’immigrazione? Con ogni probabilità perché sono stanchi di venire dipinti come un popolo degenerato nel buonismo, che vive nel peggiori dei multiculturalismi possibili (sistema che in Nord Europa è alla frutta quindi non si capisce perché avrebbe trionfato da noi). Gli italiani forse ne hanno abbastanza anche di titoli e dichiarazioni pompatissime sulle orde di clandestini che soggiornerebbero nel nostro Paese immersi nelle jacuzzi accompagnandosi a escort d’alto bordo, il tutto alla faccia nostra. Se a livello locale vengono commessi errori o peggio reati colpiamoli, ma ormai tutti abbiamo capito che per risolvere una questione epocale come l’immigrazione ci vuole ben altro che qualche polemica o denuncia strumentale.
Servono "azioni concertate" tra i Paesi Ue che il New York Times definisce "palesemente necessarie". In un editoriale molto critico sulla Ue, il giornale americano denuncia lo scarso aiuto dato dai partner europei a Italia e Grecia. Boccia Francia e Regno Unito e prende con prudenza anche i moniti di Angela Merkel (immigrazione più grave del default greco, ha detto la cancelliera). "Cose già sentite", scrive il NYT, mentre i tedeschi sono impegnati a coniare neologismi che storpiano il nome della Merkel per indicare una politica di rigoroso temporeggiamento. Certo il quotidiano Usa avrebbe potuto spendere anche qualche parola sull’America e i grandiosi effetti del "left behind" obamiano, ma in ogni caso il NYT lancia un messaggio chiaro. Se i Paesi europei vanno da soli non ne caveranno un ragno dal buco.
Gli italiani lo hanno capito, sanno che ci sono Stati come il nostro che salvano vite umane e altri che preferiscono alzare muri e manganelli. Sanno che senza una risposta internazionale profughi e disperati continueranno a morire e ad arrivare, ed è per questo che la proposta leghista, concentrata com’è unicamente sul dibattito interno, non sembra offrire le necessarie garanzie di sostenibilità a livello internazionale. Gli italiani non sono un popolo di buonisti. Sono realisti. E si stanno accorgendo che la Lega non è in grado di governare il processo in atto, se non ricorrendo appunto all’aneddoto di colore, irritante per carità, ma che in fondo lascia il tempo che trova.
Lo scarso consenso raccolto dalle liste pro Salvini nel Sud dell’Italia è solo l’ultimo effetto negativo di quella propaganda. Il Sud per la Lega doveva essere la zona del Paese dove far esplodere la protesta contro il Governo sull’immigrazione, considerando che proprio il Mezzogiorno ha sopportato di più l’onere dell’accoglienza. Ma i meridionali hanno anticipato i trend demoscopici, snobbando in grandissima maggioranza le ricette leghiste.