Che dire davanti all’ultima “sardinata”, la proposta del leader delle cosiddette Sardine Mattia Santori di legalizzare l’uso della cannabis ad uso ludico nel nostro paese?
Innanzitutto che l’idea che la legalizzazione della cannabis metterebbe in difficoltà i traffici della criminalità organizzata è stata smentita in maniera autorevolissima da due campioni della lotta alla mafie, i magistrati Salvatore Borsellino e Nicola Gratteri, il primo dei quali ha pagato con la vita il contrasto a Cosa Nostra.
Borsellino prima di essere ucciso spiegava e Gratteri oggi continua a spiegare che la legalizzazione sarebbe il più grande favore che lo Stato potrebbe fare alle mafie, ampliando a dismisura il numero dei giovani che attraverso la cannabis entrano nel tunnel del consumo di sostanze, favorendo così lo spaccio di cocaina, eroina e droghe sintetiche.
Se sulle previsioni (riguardanti il futuro e pertanto opinabili) mi fido di più di Borsellino e Gratteri che di Santori , mi sconcertano i riferimenti del leader delle Sardine alla esperienza dei 14 Stati degli Stati Uniti che negli ultimi anni hanno legalizzato l’uso della cannabis ad uso ricreativo.
Secondo gli ultimi dati diffusi dal SAM (smart approaches marijuana), la fondazione creata da Patrich Kennedy, a conferma di dati già diffusi da quello Stato, in Colorado, pioniere della legalizzazione, in pochi anni sono raddoppiati i ricoveri ospedalieri per disturbi collegati all’uso di cannabis ed il numero di conducenti risultati positivi ai test sui cannabinoidi.
Nei 14 Stati che hanno legalizzato inoltre c’è stato un aumento del 25 per cento di disturbi psichiatrici legati alla cannabis dai 12 ai 17 anni d’età e l’ uso giornaliero è schizzato da meno del 3 al 4,2 per cento nella fascia di età dagli 8 ai 12 anni.
Nel frattempo la percentuale di principio attivo nella Cannabis messa in vendita è passato dall’8,9 per cento al 17 per cento.
Terrificanti sono poi i dati dei morti per overdose in tutti gli Stati Uniti collegati all’uso di oppiacei sintetici, cocaina e metanfetamine: sono stati 81mila nel periodo giugno 2019 maggio 2020, un numero neppure lontanamente paragonabile ai 334 vittime registrate in Italia nel 2019.
Piuttosto che impegnarsi in campagne per la legalizzazione della Cannabis le Sardine dovrebbero domandarsi perchè i governi della sinistra non abbiano ottemperato alla disposizione di legge che prevede ogni tre anni l’organizzazione di una Conferenza Nazionale sulle tossicodipendenze, dopo quelle di Palermo del 2005 e Trieste del 2009, da me presiedute.
E domandarsi anche il perchè, dopo la caduta del Governo Berlusconi nel 2011, il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio non abbia avuto responsabili politici, con l’abbandono di fatto degli indispensabili interventi di informazione, educazione, prevenzione e cura per far fronte a questo terribile flagello.