Legge di Stabilità: meno spesa pubblica, meno debito e meno tasse

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Legge di Stabilità: meno spesa pubblica, meno debito e meno tasse

28 Novembre 2013

Nuovo Centrodestra si conferma il primo partito anti tasse e in questa Legge di Stabilità abbiamo difeso famiglie e imprese dall’aumento delle imposte. Non siamo un partito estremista nei modi ma siamo radicati nelle nostre convinzioni politiche e il nostro obiettivo primario rimane l’abbattimento della pressione fiscale che sta bloccando la crescita e lo sviluppo.

Lo Stato deve dimagrire. Esistono ancora ampi margini per aggredire la spesa pubblica improduttiva e per contenere il debito pubblico. Con la Legge di Stabilità si è avviato un grande piano di dismissioni del patrimonio pubblico, che ci permetterà di aggredire lo stock del debito con la conseguente diminuzione della quota annua di interessi.

L’instabilità politica ed economica crea tasse occulte ed indirette, la più rilevante ed onerosa delle quali è lo spread. È per questo che ci siamo assunti la responsabilità di sostenere il governo e di rispettare gli impegni presi con l’Unione Europea, affrontando la complessa discussione parlamentare sulla Legge di Stabilità. Votare contro la Legge di Stabilità – che comunque vogliamo migliorare alla Camera – significa votare contro l’Italia. Come ha spiegato il vicepremier Angelino Alfano, "il Paese ha bisogno di un buon governo, non del buio di una crisi senza sbocco e senza prospettive".

Nello specifico i punti cardine che abbiamo sostenuto riguardano la casa e il lavoro. Abbiamo vinto la nostra battaglia sulla prima casa: gli italiani non pagheranno mai più una tassa ingiusta sulla loro abitazione principale. E abbiamo difeso le famiglie aumentando le detrazioni sui figli a carico per quanto riguarda la tassa sui servizi. In più – al contrario di quanto dicono i nostri avversari – la tassazione complessiva sugli immobili diminuisce rispetto al passato di ben 2 miliardi. E finalmente i cittadini si troveranno di fronte a un’unica tassa al contrario delle molte e confuse sigle del passato, con obbligo dei comuni di indicare nel bollettino quanto si paga sulla seconda casa e i servizi indivisibili.

Quanto alla tassa sui rifiuti  abbiamo messo un tetto ai comuni che non potranno così superare la cifra del 2013; inoltre abbiamo introdotto dal 2015 i costi standard perché i comuni non possano spendere a piacimento perché “tanto pagano i cittadini”.

Ma non abbiamo pensato solo alla stabilità finanziaria ma anche alla crescita e al sostegno di chi è rimasto indietro. Con l’intento di favorire la crescita e l’occupazione, nel corso del triennio 2014-16 la Legge di Stabilità prevede sgravi fiscali indirizzati alle imprese e al mondo del lavoro attraverso un incremento della deducibilità dell’IMU dal reddito d’impresa. Attraverso l’incremento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, che servirà ad ottenere con meno difficoltà i prestiti bancari e mutui. E attraverso anche l’incremento del Fondo per la crescita sostenibile finalizzata ad erogare finanziamenti agevolati per progetti di ricerca e sviluppo. Abbiamo anche rifinanziato l’eco bonus per le ristrutturazioni edilizie e l’acquisto di arredi ed elettrodomestici.

Per quanto riguarda le infrastrutture abbiamo rifinanziato il programma “6.000 campanili” per riattivare le piccole opere edili sul territorio e il fondo per il trasporto pubblico locale. Abbiamo inoltre finanziato il completamento dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, del sistema Mose di Venezia e finanziato la linea adriatica delle ferrovie e il rinnovo del parco mezzi ferroviari e su gomma.

Infine, abbiamo vinto un’altra battaglia a favore dei cittadini e delle imprese con la rottamazione delle cartelle esattoriali che equivale all’azzeramento degli interessi di mora sui debiti col fisco. Come promesso non abbiamo introdotto tagli alla sanità e sulla spesa sociale abbiamo rifinanziato il 5×1000, i fondi per le scuole paritarie e il fondo per le politiche sociali. Siamo intervenuti tempestivamente per rispondere all’emergenza alluvione in Sardegna con i primi 20 milioni di stanziamento.

Abbiamo la coscienza a posto perché abbiamo fatto tutto ciò che era possibile fare. Abbiamo utilizzato tutti i margini, nessuno escluso. Così le tasse non sono aumentate – anzi sono diminuite – e potremo cogliere i primi segni della ripresa che ci attendono dal 2014.