
“Legge elettorale, basta divisioni. E’ ora di trovare una sintesi”

03 Ottobre 2011
Presidente Gaetano Quagliariello, a chi giova un ritorno al Mattarellum?
«Premessa: fare previsioni è sovente esercizio inutile e, più che altro, foriero di clamorosi errori. La politica, spessissimo, è regolata da conseguenze non volute».
Filosofico…
No, concreto. Esempio. Il Mattarellum fu voluto dalla Dc perché avrebbe visto: la Lega trionfante al Nord; il Pds primo al Centro; la Dc egemone al Sud con recupero sulla quota proporzionale in tutte le parti del Paese. E come fini?».
Che la Balena bianca scomparve…
«Ecco, questa è la dimostrazione, tutt’altro che ‘filosofica’, di quanto dicevo prima».
Ripeto: a chi giova?
«Non a chi è contro il bipolarismo o contro questo bipolarismo ‘muscolare’. Non a chi intende svolgere il ruolo di ‘ago della bilancia’».
Il Pd si avventura su terreni come la legge elettorale ungherese, un misto di proporzionale, maggioritario, diritto di tribuna…
«Sono in stato confusionale. Potrebbero ragionare così: proviamo a cambiare la legge oppure appoggiamo in pieno i referendum. E invece dicono: facciamo qualcosa purché senza Berlusconi. Insomma, c’è una decisa ‘conventio ad excludendum’. Il che porta il Pd alla passività. Fanno decidere gli altri. E stanno subendo clamorosamente».
E voi, con lo spettro-Maroni?
«Lasci perdere gli spettri. E’ evidente che Maroni e Calderoli hanno linee diverse. Niente di male. Anche nel Pdl il dibattito è vivace. L’importante è che ci sia una determinazione della maggioranza. Vengano fuori le diversità interne, però poi si arrivi a una linea comune».
Calderoli dice che l’attuale sistema elettorale è un ricatto subito dal Caroccio…
«Quando tornerò a fare lo storico, le assicuro che mi occuperò delle parole del ministro. E gli chiederò anche di altro. Per ora mi limito a far notare che quest’idea della legge elettorale come clava o bacchetta magica è una costante nella storia d’Italia. Il proporzionale che avrebbe favorito l’avvento del fascismo. De Gasperi trattato come un truffatore perché aveva proposto un premio di maggioranza. Per non parlare delle preferenze… Dobbiamo invece capire che la legge elettorale è un laico strumento che serve a dare rappresentanza ai cittadini».
E adesso?
«Mi interessa spiegare ai cittadini cosa sono questa nuova forma di governo e questo nuovo bicameralismo che proponiamo, e perche’ producono più efficienza. Dopo potremmo cercare di mettere mano a un nuovo sistema di elezione dei parlamentari. L’importante, in tempi di manifesti di imprenditori a tutta pagina ‘veementi’ e ‘indignati’, è non dare troppe ossa al cane dell’antipolitica. Puntiamo a riforme che garantiscano un sistema più economico, efficiente, moderno».
A proposito di preferenze: nell’Occidente sono un’anomalia…
«Ci sono solo in Grecia. Il che è tutto dire…».
L’accusa: siete solo dei nominati.
«Sì, l’ho sentita… In parte tutti i Parlamenti sono ‘di nominati’. La vera anomalia non sta nella mancanza di preferenze, cui sono decisamente contrario, bensì nella grandezza delle circoscrizioni elettorali: è praticamente impossibile una valutazione vera dell’elettore. Il quale sa benissimo chi è il candidato al primo o al secondo posto della lista. Ma nulla conosce del ventunesimo. Ecco perché occorre maggiore trasparenza nei partiti. Per capire come si arriva a quelle nomine».
(Tratto da QN)