Legge elettorale, bocciato italicum bis: il Pd fa ostruzionismo

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Legge elettorale, bocciato italicum bis: il Pd fa ostruzionismo

17 Maggio 2017

Il Pd ufficializza in commissione Affari costituzionali della Camera il suo no all’Italicum bis. A riferirlo è il capogruppo Emanuele Fiano ad inizio seduta, dopo che il presidente e relatore Andrea Mazziotti ha aperto i lavori. “Non siamo favorevoli al testo che lei ha presentato mentre proponiamo come testo base la nostra proposta di un sistema al 50% collegi e 50% proporzionale”. “Domani depositeremo il testo base con la proposta del Pd” quando “sarà stato nominato il relatore”, ha aggiunto Fiano, al termine della riunione della commissione. “Non ho intenzione di portare avanti un testo che il Pd non approva, perché non sono un incosciente”, aveva detto il relatore alla legge elettorale Andrea Mazziotti.  

“Sono convinto che il nuovo sistema di voto possa essere approvato in Parlamento seguendo il monito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ed essere dunque il frutto della più ampia condivisione possibile tra le forze politiche. Forza Italia non ha mai cambiato idea: chiediamo un sistema elettorale proporzionale (con eventuale premio di maggioranza alla coalizione che raggiunge il 40%), e con un modo serio e trasparente di assicurare il rapporto fra elettori ed eletti, escludendo quindi il voto di preferenza. Siamo quindi molto perplessi per la unilaterale proposta del Partito democratico di un finto ‘modello tedesco’ (il cosiddetto Verdinellum), che cela un inapplicabile maggioritario e che mortifica il doveroso rapporto che deve esserci tra i voti espressi dai cittadini e gli eletti”. E’ Silvio Berlusconi a parlare. Una voce, tra le tante, di protesta, contro l’ennesimo stop alla legge di cui ha bisogno il Paese.

Ma l’ex premier, Matteo Renzi, appare irremovibile: o si fa la legge elettorale del Pd o si lascia tutto così com’è. Il voto di Palazzo Madama non lo spaventa perché qui potrebbe contare su molti voti sparsi: dai verdiniani agli uomini di Raffaele Fitto a Ncd. Renzi aveva già chiarito che il testo non era emendabile ed andava respinto per far posto ad una nuova proposta targata Dem. “È evidente che si è creata la palude, tutto è bloccato”. Per quanto ancora ne avremo?