Legge elettorale, Fini: “No alle preferenze di lista”
08 Ottobre 2007
di redazione
Il ritorno ad un sistema di voto con la scelta del
candidato da parte dell’elettore al posto delle attuali liste bloccate dai
partiti sarebbe un incentivo al clientelismo e, soprattutto nel Mezzogiorno,
alla collusione con ambienti criminali. Lo ha detto oggi il presidente di
Alleanza nazionale, Gianfranco Fini.
Per fronteggiare la mafia al Sud, “la
politica deve ritrovare credibilità, anche a costo di essere un po’ meno
garantisti”, ha detto Fini ad un convegno sulla criminalità al Sud.
“I partiti dovrebbero dotarsi di un
codice etico di fronte a chi chiude gli occhi di fronte al malaffare”, ha
detto Fini ad un convegno sulla criminalità al Sud.
In questo contesto, secondo il leader di
An, il ritorno, invocato da diverse forze politiche, alle preferenze nel voto
alle politiche, sarebbe controproducente.
“L’idea di riportare le preferenze
per scegliere l’eletto, significa ribadire che c’è l’obbligo di chiudere tutti
e due gli occhi”, ha detto Fini. “Questo non significa che dobbiamo
tenerci questa legge elettorale, ma la storia mostra che i rapporti tra eletto
ed elettore sono stati fondati spesso sul reciproco interesse e il livello di
collusione con il crimine rischia di aumentare”.
Diversi progetti di riforma elettorale
sono stati depositati al Senato, dove però la discussione non è ancora
decollata. La maggioranza non appare unita sulla scelta da fare e,
nell’opposizione, Forza Italia dice di non volere collaborare a varare un nuovo
disegno di legge, puntando invece ad elezioni anticipate nel giro di pochi mesi
con il sistema in vigore.