Legge elettorale, Giachetti insiste. Il Pd è un vero sballo

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Legge elettorale, Giachetti insiste. Il Pd è un vero sballo

30 Maggio 2013

di Ronin

L’onorevole Roberto Giachetti ringranzia chi ha votato per la sua mozione "pro-mattarellum" alla Camera e aggiunge che se ci sarà occasione lui ci riproverà, perché bisogna dire basta al Porcellum. Ieri doveva essere il giorno della responsabilità e invece scoppia il caso della "mozione G.", il sorpresone della giornata politica. C’è di più, le cronache parlamentari raccontano che si "allarga l’area del dissenso" nei democrats. Se non ci fosse, il Pd bisognerebbe inventarlo.

La legge elettorale continua in ogni caso ad essere la miccia che fa deflagrare le divisioni tra i partiti e, sempre di più, nei partiti. Mettiamo pure che sia nato tutto in buona fede, che dietro la mossa di Giachetti non ci sia lo zampino di Renzi, il risultato è stato comunque dannoso. Se andremo avanti così, Letta e il suo Governo hanno di fronte un tappeto di carboni ardenti.

“Ho un’unica preoccupazione," dice Matteo Renzi a Otto e Mezzo, "Quella che il governo e la maggioranza rinviino troppo, giochino di rimessa e facciano melina. Non vorrei che il governo delle larghe intese diventasse il governo delle lunghe attese… Decidano, perchè con il Porcellum non si va da nessuna parte". La Senatrice Finocchiaro reagisce: "Trovo che la mozione Giachetti sia stata presentata in maniera intempestiva. Deve essere chiara una cosa: non possiamo non trovare una soluzione che ci trovi tutti d’accordo e non possiamo mettere a rischio il percorso delle riforme con atti di prepotenza". Giachetti, alla fine del giro del fumo, si ritrova a votare la mozione da solo con vendoliani e grillini.

Non c’è solo lui tra i giamburrasca. Ci sono anche i dissidents piddini, Bindi, Civati, Puppato, eccetera, che a loro volta sottoscrivono un documento (43 firme) critico verso le proposte del Governo. Ahivoglia Letta a ricordare che il parlamento si è impegnato davanti al Presidente Napolitano ("dare immediato seguito all’impegno preso nel momento in cui si è chiesto a Napolitano di essere rieletto", dice il premier); il Pd sembra voltarsi dall’altra parte.

Ma proviamo a rileggere la giornata di ieri anche da quest’altra angolazione. Fino all’altra sera i problemi del Governo erano come al solito tutta colpa del Pdl. Dai banchi del Pd e sulla stampa si è tonitruato scandalizzati contro i "falchi" irresponsabili del berlusconismo, inchiostro schiumante è stato sprecato sulle divisioni interne al partito guidato dal Cav. Guardando com’è andata ieri, l’impressione è un altra. Così il capogruppo Pdl, Brunetta, dipinto fino a 48 ore prima come il guastatore per antonomasia, commenta la giornata, ”la mozione Giachetti è una mozione contro Letta. Siamo molto amareggiati. Noi siamo leali a Letta, al governo e alla maggioranza, ma con un Pd di lotta e di governo non si può andare avanti. E’ una dicotomia che mette in difficoltà il governo e lo sottopone a un continuo stress”. Non si può dargli torto.