Legge elettorale, il forzista Sisto novello esegeta dei costituzionalisti
13 Gennaio 2014
di redazione
Dopo un primo ciclo di audizioni di costituzionalisti ed esperti sulla legge elettorale, l’avvocato Francesco Paolo Sisto, presidente forzista della Commissione Affari Costituzionali della Camera nonché novello interprete ed esegeta, si è affrettato a dire che i giuristi ascoltati a Montecitorio avrebbero espresso perplessità sul cosiddetto modello del sindaco d’Italia perché – udite udite – mal si concilierebbe con l’attuale bicameralismo perfetto. A Sisto si potrebbe agevolmente rispondere che difatti la proposta del“sindaco d’Italia” implica la riforma del bicameralismo con il taglio del numero dei parlamentari e la diversificazione delle competenze: Ncd l’ha sempre sostenuto e questo è ciò che vuole anche Renzi. Il sospetto più che legittimo è che invece chi come Sisto si oppone strenuamente a tale modello in realtà non vuole ridurre i parlamentari e vuole tornare di corsa alle urne per eleggere di nuovo quasi mille fra deputati e senatori che fanno lo stesso mestiere moltiplicando i costi e allungando a dismisura i tempi di approvazione delle leggi. Sarebbe molto facile rispondere a Sisto tutto questo. Ma preferiamo farla molto più semplice: a che titolo il presidente della Commissione Affari Costituzionali si mette a interpretare in tempo reale le audizioni dei giuristi?