L’eroico Ruotolo intervista Fini con molte domande scomode. (Per il Cav.)
25 Febbraio 2011
Chissà se Marco Travaglio seduto e immobile come una sfinge sull’anfiteatro di Annozero ha avuto un sussulto interiore, un moto di indignazione salito dalla sua anima bella fin sul volto a corrucciargli almeno metà del sopracciglio destro (anzi, rigorosamente sinistro) quando ha visto nel maxischermo l’intervista di Sandro Ruotolo a Gianfranco Fini?
Chissà cosa deve aver pensato proprio lui che quando intervista o verga i suoi editoriali al fiele dalle colonne de Il Fatto Quotidiano non guarda in faccia nessuno e tira dritto con le domande ‘scomode’ e i commenti pesanti. Come nel caso dell’intervista del Tg1 a Berlusconi (2 febbraio scorso) del ‘povero’ Michele Renzulli, massacrato dalla penna travagliesca sul Fatto e con lui il Minzo (direttore del telegiornale), entrambi rei di aver confezionato un’intervista “in ginocchio” al premier. Al punto da chiosare che “la notizia è stata abolita per non disturbare l’opinione”.
Stavolta Travaglio, per coerenza, dovrebbe usare lo stesso fuoco di fila (verbale) nei confronti dell’altrettanto impavido collega di trasmissione Sandro Ruotolo che in realtà tanto fustigatore nei confronti di Fini non è sembrato. Tono di voce morbido e felpato, domande ‘concilianti’ per dar modo all’interlocutore di articolare senza interruzioni la sua requisitoria contro il Cav.; sorrisi ammiccanti nell’intervallo tra un quesito e l’altro. Insomma, quasi una conversazioni tra vecchi amici. Non un accenno agli errori, agli scivoloni, al calpestio delle regole parlamentari che il presidente della Camera ha messo in fila e reiterato nell’ultimo anno, non solo contro il premier ma pure contro tutti qui parlamentari che hanno osato dirgli addio decidendo liberamente di lasciare Fli, lui che dall’alto del suo ruolo istituzionale ha il dovere di tutelare le scelte di ogni singolo deputato, di maggioranza e di opposizione.
Ruotolo non affonda col microfono, il massimo che fa è chiedere “il suo Fli sta perdendo un po’ di pezzi, lei ha detto nell’intervista al Secolo che è colpa del potere economico e finanziario di Berlusconi…” Fini lo interrompe e l’impavido giornalista resta in silenzio. O ancora quando con fare compunto gli chiede: “Lei esclude l’ipotesi di uno schieramento che si unisca e che vada dal terzo polo a Vendola?”. Ma poi non lo incalza, così come si conviene all’eroico giornalista o più semplicemente come gli abbiamo visto fare con piglio deciso in altri contesti e con altri interlocutori.
Che anche Rutolo e Travaglio siano rimasti folgorati sulla via di Fini?