L’Espresso rinuncia allo scoop e Berlusconi a Matrix

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L’Espresso rinuncia allo scoop e Berlusconi a Matrix

03 Luglio 2008

Le intercettazioni hard sul premier di cui si parla da giorni non sono uscite. E non usciranno neanche domattina sull’Espresso. Di conseguenza Silvio Berlusconi non andrà a Matrix questa sera. Rimarranno orfani tutti coloro che – finite le serate davanti ai maxischermi con le partite degli Europei – si erano organizzati per questa sera con birra, condizionatore, amici e pop-corn per vedere il Cavaliere in diretta tv attaccare tutto e tutti.

A Roma negli ultimi giorni la colonnina di mercurio che segna la temperatura si è abbassata di qualche grado. Soddisfazione unanime della popolazione. Ma al tempo stesso si è notevolmente alzata la colonnina che riporta la temperatura politica. La soddisfazione in questo caso è soprattutto per la popolazione giornalistica che lavora a pieno ritmo. In attesa di un fantomatico decreto (o disegno di legge) sulle intercettazioni che farà finire la festa.

Nell’attesa delle intercettazioni, più o meno hard, provenienti da Napoli le insinuazioni corrono in tutte le direzioni. Fino ad arrivare, questa mattina, al top con il capogruppo alla Camera dell’Idv, Massimo Donadi: “Negli Usa Bill Clinton è stato al centro di una bufera mediatica per vicende sessuali con Monica Lewinsky, ma poi non l’ha fatta ministro…”. E l’allusione corre… Nell’attesa di una risposta dello stesso Cavaliere a Matrix questa sera, o magari domani in Cdm, Niccolò Ghedini, deputato del Pdl ed avvocato di Berlusconi, dice che la misura è colma: “L’emergenza c’è e sarà il Consiglio dei ministri, domani, a valutare collegialmente se sulle intercettazioni si procederà per decreto legge”. Il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna – al centro del massimo dei pettegolezzi – taglia corto: “Non mi occupo di intercettazioni, di gossip, di stupidaggini. Non fanno parte della delega del mio ministero, e quindi non me ne occupo”.

Altro segnale che temperatura si è alzata è stato l’annullamento di due appuntamenti di questa mattina da parte del premier. Doveva essere ospite nelle assemblee di Farmaindustria e dell’Ance. Ma il Cavaliere è stato blindato tutto il pomeriggio con i suoi più stretti collaboratori per decidere quale messaggio recapitare agli italiani attraverso Matrix questa sera. E per sciogliere il dubbio tra decreto e disegno di legge sulle intercettazioni che sarebbero potute arrivare sul tavolo dell’esecutivo domattina. Alla fine la decisione è stata quella di non andare a farsi “mitragliare” da Enrico Mentana. Nessuna colpa per l’anchorman del Tg5.

Di fronte alla rinuncia del premier a Matrix si sono rincorsi molti retroscena in un pomeriggio romano sempre più infuocato.

Lo scenario più accreditato è quello di una finta da parte del gruppo editoriale guidato da Carlo De Benedetti. Che avrebbe messo in giro le voci di un’imminente pubblicazione per forzare la mano a Berlusconi. Il Cavaliere aveva in mente di presentarsi di fronte agli italiani solo dopo la pubblicazione delle intercettazioni di cui tutti parlano. Solo che l’Espresso – birbaccioni! – non le ha diffuse come aveva fatto giovedì scorso. E non usciranno neanche nel numero in edicola domattina.

A questo punto il premier potrebbe comunque fare il decreto – anche se al Quirinale non è salito nessuno per illustrare il provvedimento come si fa per prassi – domattina. Ma il decreto sarebbe un’arma a doppio taglio: se da una parte fermerebbe qualsiasi pubblicazione in futuro, dall’altra dovrebbe – per entrare in vigore – prima essere controfirmato da Giorgio Napolitano. E anche ammesso che l’inquilino del Colle lo firmi ci sarebbe tutto il fine settimana per rendere pubbliche le intercettazioni.

Berlusconi ha spiegato di aver rinunciato alla diretta Mediaset per non oscurare il lavoro del governo con il gossip: “Abbiamo lavorato tanto e benissimo in questi primi due mesi”. Per questo ha aggiunto con una nota di palazzo Chigi il premier: “Non mi pare opportuno e producente intervenire sui temi proposti da Matrix (giustizia e intercettazioni) che farebbero passare in secondo piano le tante cose realizzate dal Governo per cedere il passo ad argomenti e gossip negativi che inquinano ed ammorbano il dibattito politico e parapolitico di questi giorni deviando l’attenzione del Paese dai problemi concreti e dai risultati dell’azione di governo”.