L’Espresso vuole fare le pulci al Cav. ma scivola sulla tabella

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L’Espresso vuole fare le pulci al Cav. ma scivola sulla tabella

16 Marzo 2009

Il settimanale l’Espresso non deve avere un’altissima considerazione dei suoi lettori. Infatti spara in copertina un scoop di tutto rispetto (se fosse vero) ma poi nelle pagine interne pubblica una tabella che ne smentisce i presupposti. Forse pensando che le tabelle non le legge nessuno.

Così ecco la rutilante copertina dell’ultimo numero: una foto di Silvio e Piersilvio ritratti con telecomando davanti alla tivvù. Il titolo, sotto la nobile dicitura "inchiesta", è il seguente: Pier&Silvio Spot. La tesi è forte e sicuramente adatta a scuotere le coscienze dei bravi lettori dell’Espresso: le reti Mediaset perdono ascolti, ma da fanno il pieno di pubblicità a scapito della Rai da quando Berlusconi è tornato al governo.

Storia ghiotta, adatta alla copertina di un settimanale battagliero e senza paura. I lettori saranno sicuramente indotti a pensare a chissà quali oscure manovre il presidente del Consiglio ha messo in atto per dirottare pubblicità sulle sue tivvù: lusinghe, promesse, ricatti, scambi innominabili…Insomma una sicura copertina di successo.

La cosa strana paerò è che a pagina 33 dello stesso giornale appare una tabella titolata "I Fantastici 15" dove si mettono coscenziosamente a confronto gli investimenti pubblicitari dei grandi inserzionisti verso Rai e verso Mediaset nel 2006, 2007, 2008 e quello che viene fuiori ad una rapida lettura è un quadro molto diverso.

Vediamolo: l’Espresso mette in particolare evidenza nei sommari della stessa pagina i casi di Barilla e Fiat e in effetti qui  i conti sembrano tornare. Nel 2006 Barilla ha dato a Mediaset circa 59 milioni di euro, diventati circa 63 nel 2008; percorso inverso per la Rai dove i milioni da 39 sono passati a 28. Più o meno lo stesso è accaduto per la Fiat dove Mediaset ha raccolto 51 milioni nel 2006 e 53 nel 2008, contro la Rai che è passata da 60 a 44. Ma già, qui c’è qualcosa che non torna, infatti nella stessa tabella si scopre  che nel 2007  (gov.Prodi) la Fiat aveva dato 56 miloni a Mediaset , quindi il 2008 con i suoi 53 fa registrare una diminuzione.

Ma il meglio viene dopo. Prediamo il caso di Renault: 24 milioni di euro a Mediaset nel 2006, passati a 25 nel 2008. La Rai invece passa da 9 milioni a 19 nello stesso periodo. Ancora: Citroen Italia da a Mediaset quasi 28 milioni di euro nel 2006 diminuiti a 23, mentre fa fare alla Rai un balzo da 13 a 22.

Volete testare un altro genere di prodotti? Vediamo allora L’Oreal: 45 milioni a Mediaset nel 2006 diminuiti a 44 nel 2008; alla Rai 26 milioni nel 2006 aumentati a quasi 28 nel 2008.

I giornale sostiene che i telefonici siano stati i più sensibili al richiamo governatico, ma è vero solo in parte. Prendiamo ad esempio Telecom: per Mediaset si parte dai 65 milioni del 2006, si passa ai ben 96 del 2007 (gov. Prodi) per poi scendere ai 91 del 2008. Nello stesso periodo la Rai passa da 29 milioni a 37.

Insomma la tabella mette in discussione l’intera tesi della copertina. Le reti Mediaset perdono molto spesso pubblicità nel passaggio dal 2007 al 2008, cioè quello del cambio di governo e quando ne ricevono di più non accade "a scapito della Rai" perchè anche il servizio pubblico cresce. Certo ci sono anche dati che confermano la tesi, ma certo non al punto da sparare l’inchiesta in copertina come fosse il disvelamento di chissa quale manovra.

Forse l’Espresso confidava sul fatto che i suoi lettori, già colmi d’indignazione, non si sarebbero attardati con i numeri. Forse anche loro non avrebbero fatto male a controllarli meglio.