L’estate è lontana. Ma per qualcuno le vacanze non sono ancora finite
27 Ottobre 2008
Non ci fosse di mezzo la politica, oggi gli studenti avrebbero dovuto applaudire il ministro della scuola, Maria Stella Gelmini. Ma smontare, uno per uno, tutti gli slogan gridati in piazza, non è stato sufficiente.
E dopo il faccia a faccia con i rappresentanti della rivolta agitatori di sinistra, infiltrati dei centri sociali e professori che spesso difendono cattedre inutili e stipendi immeritati, sono tornati sulle barricate.
Con casi limite, come è successo all’Università Roma Tre, dove a guidare la protesta è arrivato – megafono in mano – il rettore in persona.
Contro i contestatori è tornato a schierarsi il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, definendo facinorosi gli animatori della protesta.
Appena qualche migliaio di giovani – il Viminale ne conta 40 mila, di cui gran parte coinvolti solo per un disarmante conformismo – a fronte di oltre un milione e mezzo di studenti.
Il leader dell’opposizione, Walter Veltroni, ha liquidato con una battuta le dichiarazioni di Berlusconi. Facinorosi? Poi smentirà, ha detto il numero uno del partito democratico alle prese con l’organizzazione della manifestazione di domani del suo partito.
La Gelmini però non ha fatto un passo indietro. Il decreto resta e con questo lo sforzo per spendere meglio le gigantesche risorse che ogni anno lo Stato assegna alla scuola. Il governo, però, non licenzierà i docenti assunti. E nelle università, i tagli agli atenei che sprecano diventeranno nuovi fondi per chi investe in ricerca ed efficienza.
Progetti di buon senso che sembrano scendere come acqua sui vetri nelle assemblee di licei e università, sempre più chiaramente pilotate contro il governo, nell’indifferenza di una maggioranza silenziosa di studenti ai quali si vuole impedire di fare lezione o di presentarsi agli esami.
Così le agitazioni vanno avanti. Una ventina di facoltà e decine di licei in tutta Italia restano occupati. L’estate è lontana. Ma per qualcuno le vacanze non sono ancora finite.