Letta al Pdl: “O si rilancia o si chiude”. Premier chiederà nuova fiducia

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Letta al Pdl: “O si rilancia o si chiude”. Premier chiederà nuova fiducia

28 Settembre 2013

Nel comunicato finale del Consiglio dei Ministri Enrico Letta scrive: "Dinanzi a noi c’è la necessità di un confronto il più duro e netto possibile. Non sono disponibile ad andare oltre senza questo passaggio di chiarezza". E poi il Premier continua dicendo che questo clima incerto non deve continuare perché: "Un’efficace azione di governo è evidentemente incompatibile con le dimissioni in blocco dei membri di un gruppo parlamentare che dovrebbe sostenere quello stesso esecutivo". Quindi, "o si rilancia, e si pongono al primo posto il Paese e gli interessi dei cittadini, o si chiude questa esperienza", avverte il premier. Atteggiamento da duro e aut-aut di Letta dunque, che fa slittare anche la manovra di correzione dei conti e il decreto che dovrebbe bloccare fino a gennaio l’aumento dell’Iva, che scatterà invece il 1° ottobre. E così al Pdl verrà, of course, imputato l’aumento delle tasse e i deputati del Pd non hanno aspettato neppure un secondo a lanciare questo nuovo slogan. All’uscita dal Consiglio infatti si sono susseguite dichiarazioni del tipo: "Il Pdl mette a rischio i conti del paese" (Luigi Zanda, capo­gruppo al Senato), "La follia del Pdl fa saltare lo stop all’Iva" (Matteo Colaninno), "Il centro­destra si muove contro gli interessi dell’Italia" (Roberto Speranza). Risponde Alfano, che ristabilisce le colpe, e ricorda al Pd che il Paese è in questo stato perché ce lo hanno cacciato loro.