
Letta chiede fiducia per martedì e avanza lo spettro Iva

27 Settembre 2013
di redazione
Il consiglio dei ministri finisce in un nuovo scontro dopo che Letta aveva chiesto chiarimenti alla sua maggioranza. Dicono i bene informati che i ministri di Pd e Pdl si sarebbero scambiati accuse reciproche, mentre salta, per adesso, la "manovrina" che avrebbe dovuto evitare l’aumento dell’Iva. La crisi istituzionale verso cui sta rapidamente derapando la strana maggioranza, secondo Letta, impedisce di "impegnare il bilancio su operazioni che valgono miliardi di euro". A niente dunque sembra servire l’incontro del premier con la pattuglia ministeriale, Alfano, Lupi, Quagliariello, Franceschini, mentre Letta annuncia che, d’accordo con Napolitano, martedì chiederà la fiducia sul governo. A Letta non è andata giù la minaccia di dimissioni in massa dei parlamentari Pdl, che per adesso è stata annunciata senza però realizzarsi concretamente. "O si rilancia l’azione del governo o tutti a casa", pare abbia detto il premier che ormai da molto tempo ha fatto capire che il suo non sarà un governo destinato a "vivacchiare". Il vicepremier Alfano, dal canto suo, ricorda che questo esecutivo l’ha voluto il Pdl quanto il Pd, e il Popolo della Libertà non si farà rovesciare addosso la responsabilità di una crisi eventuale. La questione giustizia, inoltre, per il Pdl resta all’ordine del giorno. Qualcuno prova a mediare, anche sulla giustizia si potrebbe arrivare a riforme condivise, ma il cerino ormai si è accesso e probabilmente nessuno a questo punto vuole che gli resti tra le mani. Dal Colle, Napolitano aspetta. E dicono i soliti ben informati che il Presidente non farà cadere l’esecutivo tanto facilmente, nuove maggioranze potrebbero apparire presto all’orizzonte.