Letta conferma, Poste privatizzate ma restano in mano pubblica
24 Gennaio 2014
di redazione
"La decisione di oggi riguarda Poste ed Enav, ci sono altre operazioni che quest’anno si compieranno," dice Enrico Letta in conferenza stampa puntando al bersaglio grosso del debito pubblico. Già ieri il ministro Saccomanni a Davos aveva annunciato la privatizzazione del 40% di Poste Italiane. Le privatizzazioni, a sentire Letta, avverranno entro l’estate e porterebbero nelle casse dello Stato tra i 5 e i 5,8 miliardi di euro (tra 4 e 4,8 le sole Poste), a cui aggiungere altre operazioni per cedere partecipazioni di minoranza in società pubbliche. Per Poste, Letta ha precisato che si tratta di quote "non di controllo" e che "la proprietà rimane pubblica". Del resto è così anche in Gran Bretagna, dove Royal Mail è stata privatizzata per il 30 per cento, o in Germania, dove ormai il governo controlla solo il 20 per cento di Deutsche Post. Nel piano di privatizzazioni immaginato da Letta e Saccomanni ci sono altre imprese di stato su cui intervenire nei prossimi due anni, Eni, Stm (semiconduttori), Sace (servizi finanziari), Fincantieri, Grandi Stazioni e altre.