Letta, fine del precariato passa per concorsi e merito

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Letta, fine del precariato passa per concorsi e merito

27 Agosto 2013

Ieri il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al decreto legge sulla razionalizzazione delle pubbliche amministrazioni e a quello sulla occupazione nelle Pa. A fianco del premier Letta, in conferenza stampa, c’erano da una parte il ministro Carrozza, dall’altra il ministro D’Alia. "Si è deciso di dare una soluzione definitiva al problema del precariato nella pubblica amministrazione e per evitare le scorciatoie che permettavano di eludere il concorso per entrare nell’impiego pubblico", ha spiegato il premier, che ha anticipato l’utilizzo di nuovi criteri meritocratici per le assunzioni nella PA (ma anche nuovi tagli alla spesa come le auto blu). Sempre Letta, ha spronato politica e classi dirigenti a utilizzare i fondi europei nell’ambito della strategia Ue di Europa 2020. Nuove assunzioni, dunque, a tempo indeterminato, nelle scuole, nei Vigili del Fuoco, al Ministeri dei Beni Culturali. Fatte con criterio e per risolvere il problema del precariato, certamente. Ma la razionalizzazione delle Pa porterà comunque ai prepensionamenti e alla mobilità, oltre che a una vera ristrutturazione, del settore pubblico? Chissà.