Letta incontra leader maggioranza. Intervista a FT: “Attenta Europa”
24 Giugno 2013
di redazione
Secondo fonti di governo, tra oggi e domani Enrico Letta incontrerà i leader dei partiti che sostengono la maggioranza di Governo, Scelta Civica, Pd e Pdl. Il primo a vedere Letta sarà Mario Monti, domani toccherà a Epifani e Berlusconi. Si discute dell’aumento o della più probabile sospensione dell’Iva, "tutti siamo convinti che bisogna evitare assolutamente l’aumento dell’Iva", ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini ad Omnibus, su La7. Più in generale sul tavolo c’è il programma economico, quali provvedimenti portare mercoledi in consiglio dei ministri. Resta prioritaria anche l’agenda per il vertice europeo del 28 giugno.
Gli incontri "politici" fanno seguito a quelli che Letta ha avuto con i leader della Triplice sindacale, durante i quali il premier ha confermato che il Governo è pronto a impegnarsi sul tema della disoccupazione giovanile, incentivando assunzioni a tempo indeterminato e risolvendo il problema degli esodati. Letta ha anche concesso una intervista al Financial Times in cui spiega che "fino ad ora i ministri delle Finanze e del Lavoro hanno lavorato separatamente: i primi concentrandosi sui bilanci, i secondi sulle riforme del lavoro. Ma i due temi sono legati: non ci saranno crescita economica e riduzione del debito senza riforme strutturali nei mercati del lavoro, e allo stesso tempo le riforme saranno socialmente e politicamente insostenibile senza crescita e occupazione".
Una buona sintesi per riassumere la posizione italiana rispetto agli altri partner di Bruxelles in vista del Consiglio europeo. "Alla riunione del Consiglio europeo siamo invitati a concordare un insieme di misure comuni e per creare un quadro per rafforzare l’azione a livello nazionale. È solo attraverso una combinazione di iniziative complementari, nazionali e comunitarie, che una soluzione al problema della disoccupazione giovanile sarà trovato", ha spiegato il premier, che prefigura scenari problematici se la Ue non prenderà subito misure concrete. Il risentimento popolare, secondo Letta, avrebbe dei contraccolpi populistici ed estremistici sulle elezioni europee di maggio 2014, producento il parlamento più euroscettico della storia dell’Unione.