Letta strappa applausi sui tagli ai costi della politica

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Letta strappa applausi sui tagli ai costi della politica

09 Luglio 2013

Il premier Letta nel salotto di Ballarò. Floris cerca di metterlo in difficoltà sul processo e sentenza Mediaset, sulle reazioni di Berlusconi, ma il premier risponde "parliamo dei problemi dell’Italia". Letta bacchetta Floris, "sa già quale sarà la sentenza"? e ironizza "Io già detto quello che penso alla BBC", "non ci saranno conseguenze sul Governo".

Il Governo? Nessuno ha mai detto che sarà eterno: "Mi sono dato 18 mesi per le riforme istituzionali e quelle economiche e poi gestire sei mesi in cui l’Italia presiedera’ l’Unione europea a partire da luglio 2014". "Vedo la necessit di fare presto e bene anche per dare l’idea che c’e’ un mandato limitato nel tempo". In realtà il vero problema è che siamo ancora nel mirino, dell’Fmi, dell’Ocse, delle agenzie di rating come Standard & Poor’s.

"La situazione rimane complessa e delicata e chi pensa che a livello internazionale sia tutto risolto si sbaglia", forse è l’unico momento nell’intervista in cui leader sembra davvero e seriamente preoccupato, ma sempre con un occhio agli equilibri interni, "L’Imu è nel programma di governo", sottolinea. Infine il Pd. Letta dice che Epifani sta facendo bene, come  dimostrano i risultati delle amministrative e l’andamento dei sondaggi. All’orizzonte però c’è Renzi. "Lui è più giovane di me e io non parlo fiorentino".

Insomma, Letta è mimetico, sa come evitare le trappole del giornalista e quando puntare i piedi, come alla fine, quando rivendica i tagli alla politica già fatti dal Governo, l’eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti, il taglio dello stipendio di premier e ministri. E sui costi della politica, il pubblico si scioglie finalmente in un lungo applauso.