Lettera aperta dei Consiglieri Regionali del Pdl di Pescara

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Lettera aperta dei Consiglieri Regionali del Pdl di Pescara

10 Ottobre 2011

Da ormai venti giorni assistiamo ad un violento attacco mediatico, basato sulla disinformazione, nei confronti dell’Azienda Sanitaria di Pescara e del suo Direttore Generale. La cosa più sconcertante è che ad alimentare questa campagna siano rappresentanti politici comunali e regionali che in passato avevano permesso la devastazione della ASL.

Dove erano i Costantini, i Mascitelli, gli Acerbo e i Di Nisio quando ad esempio con il D.G. Balestrino, da loro scelto, l’Azienda Sanitaria aveva raggiunto 32 milioni di euro di deficit in 20 mesi, pur percependo il loro manager uno stipendio e premio di oltre 155.000,00 euro/anno? Lo scenario aziendale nel febbraio 2009 era sconcertante: strutture accreditate e forniture mai pagate da anni, progetti di reingegnerizzazione edilizia inconsistenti, manutenzione straordinaria ospedaliera e rinnovo di tecnologia mai programmata, deriva burocratica amministrativa , gestione politica delle risorse umane, assenza totale di governo dei processi clinico-assistenziali.   

In una situazione così drammatica dal punto di vista economico-gestionale la Giunta Regionale ha chiesto a un professionista molto stimato a livello nazionale ed all’estero la sua disponibilità per cercare di risollevare le sorti dell’azienda sanitaria di Pescara. Il trattamento economico globale del Manager e dei suoi attuali colleghi, con deliberazione dell’attuale Giunta per motivi legati al forte indebitamento regionale, è stato ridotto all’atto della stipula del contratto di oltre 30.000,00 euro/anno rispetto a quello dei predecessori, con una indennità di risultato che comunque resta inferiore alla media dei Dirigenti e Direttori regionali, di Enti Locali e Strumentali con minori responsabilità gestionali e contabili. Il dr. D’Amario, in meno di 20 mesi, non solo ha azzerato i 32 milioni di euro di perdita aziendale ma ha addirittura conseguito un attivo di oltre sette milioni di euro permettendo all’intera Regione di presentarsi al tavolo ministeriale con un sostanziale pareggio di bilancio.   

Inoltre, contestualmente al risanamento economico, l’azienda sanitaria pescarese ha visto crescere un robusto e stabile controllo di gestione, un sistema di verifiche molto efficiente verso gli sprechi, un ritorno alla legalità, una sensibile riduzione di molte liste di attesa, un moderno e meritocratico approccio alla gestione delle risorse umane che, completamente sganciato dalla politica, ha portato a Pescara decine di nuove professionalità e primari di fama nazionale, ricercatori clinici e giovani talenti con importanti scoperte nell’ambito della trapiantologia e della Medicina Rigenerativa. L’azione del Manager ha prodotto progetti di collaborazione con l’area balcanica transfrontaliera e con il Centro-Africa, forte riduzione della ospedalizzazione, crescita delle strutture territoriali, riqualificazione della rete ospedaliera provinciale secondo un originale percorso clinico, recupero di fondi ministeriali e progettazione di nuovi distretti come quello di Montesilvano, del nuovo pronto soccorso e della nuova Rianimazione, della Cell Factory,della Cittadella delle Dipendenze ed ha promosso importanti iniziative orientate alla qualità percepita (la scuola in ospedale e la clown-terapia per i bambini, il Centro Ipovisione, l’Ospedale Galleria d’arte etc.).   

Questi importanti risultati rappresentano un grande patrimonio per i cittadini di Pescara e della sua provincia, a prescindere da qualsiasi appartenenza partitica. Siamo certi quindi di poter contare su una tale professionalità, anche per il futuro , al fine di continuare a modernizzazione questa Azienda Sanitaria, nell’esclusivo interesse degli utenti abruzzesi. Al tempo stesso, da una parte, ribadiamo la nostra assoluta fiducia e stima nei confronti del dr. Claudio D’Amario, che invitiamo a non desistere dal suo lavoro; dall’altra, respingiamo pubblicamente ogni tentativo volto palesemente a generare un clima immotivato di sfiducia e di allarme sociale contro un’azienda pubblica che, invece, oggi rappresenta un centro di eccellenza della sanità. 

 

di Alfredo Castigliane, Federica Chiavaroli, Riccardo Chiavaroli, Carlo Masci, Alessandra Petri, Lorenzo Sospiri, Nicoletta Verì