L’Europa che non rafforza Frontex nega pure i diritti dei “dubliners”
16 Agosto 2014
Li chiamano "dubliners" ma non sono i protagonisti dei racconti di Joyce. Stiamo parlando invece dei "dublinati" o "Dublino di ritorno", quegli immigrati che si sono spostati in Paesi diversi da quello in cui sono arrivati in Europa e che quando vengono pizzicati li si rimanda nello Stato dove gli sono state prese le impronte digitali (quando non se le sono bruciate per impedire la identificazione). Tra loro ci sono minori, persone che hanno malattie da curare, donne sole. Il fenomeno dei dubliners cresce in Italia e Fiumicino e’ considerato uno dei crocevia di questa gente che ha lasciato il nostro Paese per diverse ragioni – perché non c’è lavoro o perché vorrebbe ricongiungersi ai parenti o amici per esempio in Nord Europa – ma le cui richieste di asilo vengono rigettate tornando così al punto di partenza, cioè qui da noi.
Nell’ultimo anno abbiamo salvato, grazie alla operazione Mare Nostrum, oltre 70mila vite umane. Il ministro Alfano ieri ha rivendicato quanto stiamo facendo sul fronte della accoglienza chiedendo ancora una volta all’Europa di rispettare gli impegni presi solennemente dopo la strage di Lampedusa: la agenzia Frontex deve subentrare nella missione Mare Nostrum per fronteggiare la marea umana proveniente in massima parte dalle coste libiche. "Non ci sarà un secondo anniversario di Mare Nostrum", ha ammonito Alfano e se l’Europa non dovesse assumersi le sue responsabilità "il Governo italiano dovrà prendere delle decisioni". Lo ripetiamo: tanti immigrati non vogliono restare in Italia, basta mettere un annuncio sui siti di car sharing con destinazione qualche città tedesca e si viene letteralmente subissati di richieste da parte di gente pronta a partire…
Per cui l’Europa si decida a rafforzare Frontex come aveva promesso. In alternativa, l’Italia potrebbe lasciare agli stranieri che chiedono asilo oppure ottengono lo status di rifugiato il diritto di trasferirsi dove vogliono in Europa. Abbiamo fatto la nostra parte (una parte da leone) nel complesso scenario dei fenomeni migratori successivo alle Primavere arabe e alle tante crisi o guerre che attraversano Medio Oriente e Mediterraneo. Bruxelles ha il dovere di non lasciare solo il Governo italiano. Se non lo farà, rivediamo i trattati come Dublino II e III. Diamo ai dubliners, e non solo a loro, la opportunità di esercitare il diritto di asilo anche nel resto dei Paesi europei.