L’Europa popolare argine ai nazionalisti

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L’Europa popolare argine ai nazionalisti

L’Europa popolare argine ai nazionalisti

10 Giugno 2024

L’ascesa del Rassemblement national di Marine Le Pen in Francia costringe il Presidente Macron a sciogliere anticipatamente il parlamento, rimandando i francesi alle urne. È un campanello d’allarme che non si può ignorare.

“Fratelli d’Italia si conferma primo partito italiano, superando il risultato delle scorse elezioni politiche”, scrive nella notte la presidente del Consiglio Giorgia Meloni commentando il risultato delle elezioni sui social, con il successo di Fratelli d’Italia, che si attesta come primo partito con oltre il 28% delle preferenze.

Le destre avanzano in Europa, quelle estreme in Francia, in Austria, in Germania, destre diverse, nazionaliste, europeiste, conservatrici o più moderate, tuttavia, il Parlamento Europeo potrebbe non vivere un cambiamento radicale nella sua composizione.

Il Partito Popolare Europeo (PPE) si rafforza, vince in Germania, in Polonia, in Spagna, Grecia, nei Balcani settentrionali. Tiene, insomma, la cosiddetta “maggioranza Ursula”, nonostante l’arretrare delle sinistre e dei liberali.

Siamo, quindi, di fronte a un’Europa bifronte: da un lato, il crescente disincanto verso le istituzioni europee, alimentato dalle promesse non mantenute e dalla percezione di un distacco delle élite dai destini dei popoli europei; dall’altro, un solido blocco di elettori che ancora crede nel progetto europeo e nei suoi benefici.

È uno scenario che adesso pone sfide significative: il PPE e gli altri partiti europeisti non solo dovranno mantenere, ma rafforzare il loro impegno verso politiche che promuovano la inclusione, la crescita e la stabilità.

Ursula von der Leyen ha dichiarato che bisognerà concentrarsi sul contrasto agli estremismi e sul rafforzamento dell’unità europea, un obiettivo che dopo i risultati in Francia e Germania assume un’urgenza ancora maggiore.

In un’epoca di grandi incertezze e conflitti, l’Europa dovrà mostrare ancora una volta la sua resilienza, affrontando le sfide interne con coraggio e determinazione e promuovendo una visione dell’UE come un luogo di opportunità, sicurezza e solidarietà.

Ormai è chiaro che l’Europa non è solo un’entità economica, ma un progetto di vita condiviso, che va riempito di senso. Il cammino verso la integrazione è in salita ma la direzione resta quella: sostegno al progetto europeo, pur messo alla prova dall’avanzata dei nazionalisti.