L’Europa unita di Renzi che paga la Turchia
17 Marzo 2016
"Bene l’accordo con la Turchia ma sia chiaro che se ci sarà farà da precedente". Ci avremmo scommesso, il presidente del Consiglio Matteo Renzi al vertice europeo di Bruxelles ha sfoderato tutta l’incertezza italiana, l’ondivaga posizione del nostro governo sull’accordo sull’immigrazione con il signor Erdogan. Miliardi di euro che andranno a finire nella casse di Ankara per ‘contenere’ i flussi. Dal solito inutile vertice europeo, lo ha detto ieri Renzi che se ne fanno troppi, non noi, il premier benedice l’accordo sui migranti con Ankara aggiungendo che "le regole che saranno valide per la Turchia dovranno essere valide anche per altri paesi del Mediterraneo" da dove arriveranno i flussi.
L’Europa "non si può permettere di non fare un accordo", anche se questo "deve rispettare i valori costitutivi dell’Unione europea". L’Europa dovrà spiegarlo a Erdogan, che i patria nega il diritto alla libertà di stampa, arresta i giornalisti, fa prendere a manganellate chi protesta. L’Italia quindi si accoda all’asse tra Merkel ed Erdogan, dopo aver minacciato inutilmente di battere i pugni sul tavolo, evocato l’Africa, dimenticato che il problema ora per noi potrebbe essere l’Albania, una volta chiusa la rotta balcanica. "E’ il momento di assumersi le responsabilità, solo questo potrà salvare l’Europa", ha detto Renzi, che evoca "i nostri valori" e "i nostri ideali", "i principi dell’Europa", ma poi si piega, bisogna aggiungere un po’ come tutti gli altri, alle richieste di Ankara.
Nel suo discorso a Bruxelles, Renzi ha detto che "questo è un momento molto complicato, in Europa ma anche nel resto del mondo c’è un odio verso la politica". La sua soluzione? Imprimere alla Ue una "direzione più giovane e un approccio più fresco. Questa è la nostra missione, è importante che il governo italiano raggiunga gli obiettivi che si è prefisso". Certo quello italiano e quello greco, per stare sulla immigrazione, gli obiettivi sulla ricollocazione di profughi e rifugiati non li ha ottenuti manco per niente, ma soprattutto agli elettori sempre più stanchi della politica tra un po’ il governo italiano dovrà spiegare cosa sta succedendo.
"Nonostante siamo ancora in inverno e il mare ancora non favorisca le traversate", ha detto oggi il senatore della Lega Nord, Roberto Calderoli, "in questi primi due mesi e mezzo sono arrivati 12 mila immigrati, circa il 28% in più rispetto allo stesso periodo del 2015, e soprattutto ne sono arrivati (o siamo andati a prenderceli noi con le nostre navi nelle acque territoriali libiche) circa 1500 nelle ultime 24 ore. 1500 immigrati nelle ultime 24 ore non bastano per svegliarsi e capire che l’esodo verso l’Italia è iniziato?".