L’ex assessore Tedesco non convince i pm
22 Marzo 2011
di Tobia Sticci
Non sono bastate a convincere i pubblici ministeri le otto ore di interrogatorio di garanzia a cui l’ex assessore alla Sanità pugliese, Alberto Tedesco, si è sottoposto venerdì scorso per cercare di dimostrare la propria estraneità alle vicende per cui risulta attualmente indagato.
La procura di Bari si è pronunciata, infatti, con un nuovo parere negativo nei confronti della richiesta di revoca del provvedimento di arresto per Tedesco. Secondo i pm, infatti, l’interrogatorio non avrebbe mutato il quadro accusatorio e sarebbe quindi opportuno aspettare la decisione della Giunta per le autorizzazioni di Palazzo Madama per poi procedere a nuove ulteriori valutazioni sulla misura restrittiva.
Una doccia fredda per Tedesco, che venerdì scorso all’uscita dall’interrogatorio si era detto addirittura "molto soddisfatto" e convinto di "aver chiarito tutto relativamente al modo in cui si sono svolti i fatti". Non devono essere stati dello stesso avviso i pm Desiré Digeronimo, Marcello Quercia e Francesco Bretone, che hanno sentito l’ex assessore nell’ambito dell’inchiesta relativa al malaffare nella Sanità pugliese.
Continuano a pendere, quindi, sulla test di Tedesco tanto le accuse di concussione, corruzione, falso ideologico e materiale e turbativa d’asta quanto la richiesta d’arresto.
La decisione del gip del Tribunale di Bari, Giuseppe De Benedictis, in merito alla richiesta di revoca del provvedimento cautelare presentata dalla difesa dell’ex assessore dovrebbe arrivare a breve, visto che i termini – tuttavia non perentori – di presentazione del verdetto scadranno domani.
Nel frattempo, in Puglia vanno avanti le polemiche sulla Sanità, che riguardano sia il disavanzo e gli ingenti tagli che l’assessore Tommaso Fiore sta apportando all’intero settore sia la questione delle nomine di nuovi manager delle Asl, dopo lo scandalo che ha coinvolto molti di loro, alle quali si oppone il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.