L’horror vacui “da cattivo” colpisce ancora
01 Marzo 2012
Noi italiani siamo fatti così: siamo culturalmente predisposti alle semplificazioni, soprattutto se si tratta di fare la divisione tra buoni e cattivi. Ruoli che siamo anche molto bravi a estremizzare, vedi l’ormai famoso dualismo Schettino-De Falco.
Un esempio pratico di questa teoria antropologicamente tutta nostra ci viene fornito dall’editoriale di Cinzia Leone sul Riformista di oggi. L’articolo accosta l’insulto “Ehi pecorella sei venuto a sparare?” rivolto a un carabiniere da un manifestante No Tav che per sfidare lo stato indossa la pelle da “lupo” a quelli celebri de La battaglia di Valle Giulia di Pier Paolo Pasolini, in cui anche qui da una parte ci sono i manifestanti “figli di papà” ma “prepotenti e ricattatori” e dall’altra “i figli di poveri delle periferie contadine o urbane”, le forze dell’ordine.
Dunque, il copione non cambia e la Leone si chiede: “Gli attori sono davvero gli stessi?” e ancora: “La Val di Susa e Valle Giulia sono la stessa valle, o no?” Viene facile semplificare il discorso: nonostante siano passati 40 anni i ruoli di ‘buoni’ e ‘cattivi’ sono rimasti gli stessi. Una considerazione del tutto condivisibile quella della giornalista del Riformista. E più che giusta è anche la condanna del manifestante “specialista della provocazione” e l’elogio del carabiniere “professionista e tecnico” che di fronte al “vorrei vederti sparare” non ha ceduto alla tentazione di fare l’ariete.
Un discorso che fila, se non fosse che, giunti alle ultime tre righe dell’articolo la giornalista stessa applica alla lettera il gioco dei ruoli contrapponendo il ‘cattivo’ Berlusconi ‘reo’ di aver espresso il suo apprezzamento per la buona condotta del carabiniere, all’Italia migliore, di cui dice la giornalista “quando mai lui ne ha fatto parte?”.
Insomma, oltre al fatto che non riusciamo proprio a smarcarci da questa stereotipata divisione tra lupi e agnelli, migliori e peggiori siamo anche affetti da un’altra nevrosi: l’horror vacui da cattivo che ci porta a tirare in ballo il primo Cav. che ci venga in mente.