Libano, Berri: venerdì il nome del nuovo capo di stato

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Libano, Berri: venerdì il nome del nuovo capo di stato

21 Novembre 2007

A 48 ore dalla seduta parlamentare per le elezioni presidenziali, lo speaker della camera Nabih Berri si è detto «fiducioso» che il Libano avrà venerdì un nuovo capo dello stato. E la candidatura dell’anziano ex pluriministro Michel Eddè sembra guadagnare punti.

Maggioranza e opposizione finora non sono riuscite a convergere su un candidato di compromesso (che in ogni caso dovrà essere cristiano-maronita sulla base della spartizione confessionale del potere sancita dalla costituzione libanese). La coalizione antisiriana del 14 Marzo, protagonista della rivoluzione dei cedri, vorrebbe che il prossimo presidente libanese provenisse dai propri ranghi, ma sarebbe anche disposta ad accordarsi purché la scelta ricada su una figura che faccia della sovranità e dell’indipendenza del Libano la sua bandiera. Anche l’opposizione capeggiata da Hezbollah si dice favorevole al compromesso, ma solo se il nuovo presidente, al pari di Lahoud, risponderà al gradimento di Siria e Iran.

Il segretario della Lega Araba, Amr Mussa, ripartito stamani da Beirut per il Cairo, ha più prudentemente dichiarato: “C’è ancora speranza e contatti sono in corso per trovare un accordo sul nome del presidente” chiamato a succedere al filosiriano Emile Lahud, il cui mandato scade alla mezzanotte di venerdì.

A Beirut, ha riferito il quotidiano As-Safir, Mussa avrebbe avuto un incontro “molto fruttuoso” di due ore con sayyed Hassan Nasrallah, il leader del movimento sciita Hezbollah che – appoggiato da Siria e Iran – guida l’opposizione libanese, favorevole alla candidatura di Eddè.

Una candidatura che ha ricevuto il decisivo avallo del principale alleato cristiano di Hezbollah, l’ex comandante dell’esercito Michel Aoun, che non aveva fatto mistero di ambire alla presidenza della Repubblica, riservata a un esponente cattolico-maronita in base al sistema politico-confessionale del Libano.

E di fronte all’opposizione schierata a sostegno di Eddè, il cui nome era stato incluso nella lista di sei-sette candidati stilata dal Patriarca maronita, Nasrallah Sfeir, anche la maggioranza parlamentare antisiriana – seppur mugugnando – potrebbe alla fine dare il suo assenso, ritirando la candidatura alternativa del deputato Robert Ghanem.

Dopo settimane di contrapposizioni sulla scelta di un candidato «consensuale», la svolta che sembra delinearsi sarebbe stata concordata ieri notte in un incontro tra Berri e il leader sunnita della maggioranza di governo antisiriana, Saad Hariri, rientrato a Beirut da una missione lampo in Russia con successivo scalo in Arabia Saudita.