Libano. Salafiti disgregati sull’accordo col “nemico” Hezbollah
18 Agosto 2008
di redazione
Uno scambio di accuse durissimo è in corso oggi fra i salafiti libanesi dopo che una loro fazione ha firmato a sorpresa una intesa con il movimento sciita Hezbollah, considerato un "nemico" dai musulmani sunniti più radicali.
Lo sceicco Dai al Shahal al Islam, il leader dei movimento salafita libanese, ha denunciato l’accordo definendolo "una mossa mediatica volta a favorire gli interessi degli sciiti e di Hezbollah" e ha "scomunicato" la fazione salafita coinvolta. L’intesa denunciata dallo sceicco al Shahal al Islam è volta ad evitare nuovi scontri tra miliziani sunniti e sciiti ed è stata firmata dal capo dell’ufficio politico di Hezbollah, Ibrahim al-Sayyed, e dallo sceicco salafita Hasan al Shahal. Prevede la fine di qualunque atto ostile da parte di un movimento musulmano nei confronti di un’altro, in nome della lotta contro Stati Uniti e Israele.
Il salafismo, corrente tra le più radicali dell’Islam sunnita, alla quale appartiene anche al Qaida, ha la sua roccaforte libanese nella città portuale di Tripoli dove alcuni quartieri assomigliano più ai centri abitati sauditi che ai paesi del Libano, notoriamente più aperto e liberale rispetto ad altri Stati arabi e musulmani. Tripoli, negli ultimi mesi, è stata teatro di scontri sanguinosi tra alawiti (sciiti) e sunniti e la scorsa settimana ha subito un attentato in cui sono morte una ventina di persone.
I salafiti considerano "apostati" Hezbollah e gli sciiti e hanno incitato i musulmani sunniti alla vendetta dopo i fatti dello scorso maggio a Beirut, quando i miliziani del movimento capo all’esponente sunnita e leader politico Saad Hariri. "Questo accordo (con Hezbollah) è molto dannoso per la comunità sunnita e con l’aiuto di Dio verrà annullato", ha detto al Shahal al Islam, denunciando con tono perentorio il passo fatto dalla fazione salafita rivale.