Libano: scontri proseguono nel campo profughi
14 Luglio 2007
di redazione
Le truppe libanesi continuano nel bombardamento del campo profughi di Nahr al-Bared nel nord del Libano, dove sono asserragliati i militanti vicini alla Siria di Fatah al-Islam.
I combattimenti hanno provocato la morte di almeno 219 persone dal 20 maggio. Soltanto tra i militari libanesi i caduti sono quasi 100, in quello che si è rivelato lo scontro interno più violento dalla guerra civile del 1975-1990.
Secondo fonti della sicurezza, un soldato libanese è morto all’alba di stamani per le ferite riportate negli scontri di ieri.
Testimoni hanno detto che l’esercito ha sparato colpi di cannone e granate da carri armati sul campo, mentre i militanti hanno risposto con il fuoco dei cecchini e due razzi katiusha, uno dei quali non è esploso.
Un accordo tra paesi arabi stipulato nel 1969 impedisce alle forze armate libanesi di entrare nei campi palestinesi. L’intesa è stata annullata dal Parlamento libanese a metà degli anni 80, ma di fatto rimane ancora in piedi.
Le ultime violenze hanno indebolito ulteriormente la stabilità del Paese, paralizzato da una crisi politica che dura da otto mesi e da diversi attentati nella capitale.
I politici libanesi si riuniscono oggi e domani in Francia, per cercare di riprendere il dialogo dopo mesi di stallo, mentre il paese deve ancora riprendersi dalla guerra dello scorso anno tra Israele e i guerriglieri di Hezbollah.