Libano, si rischia lo stato d’emergenza?

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Libano, si rischia lo stato d’emergenza?

24 Novembre 2007

Il Presidente uscente del Libano, Emile Lahoud, ha paventato la possibilità che i militari possano proclamare lo stato d’emergenza durante il suo discorso d’addio in tv di ieri sera. Mentre il Premier libanese, Fouad Siniora, ha parlato di “Mossa anticostituzionale”.

Ora l’opinione pubblica internazionale si interroga sull’effettiva possibilità di un governo di militari in un paese che da ieri si trova nel mezzo di un pericoloso vuoto di potere.

Infatti il parlamento non è stato in grado di eleggere il successore di Lahoud, rinviando la decisione al 30 novembre prossimo. Le parole che l’ex-presidente ha pronunciato durante il suo discorso di addio in televisione, sono apparse per la verità esagerate e volutamente provocatorie. Fatto sta che ora nemmeno il Primo Ministro Siniora possiede più l’autorità per governare, essendo finito il mandato di Lahoud, il quale si è raccomandato alle forze dell’ordine affinché si curino di amministrare il paese.

Ma l’ex-presidente non ha i poteri per imporre questo stato di cose. Il paese è sotto il controllo di alcuni gruppi di soldati che presidiano le strade di Beirut da più di un anno ed oggi la situazione sembrava tranquilla. Lahoud è stato in carica per nove anni ed ora il capo dei militari, Michel Suleiman, è in predicato di guidare il Libano nel caso in cui non si trovi una soluzione politica a breve.