Liberal con Casini: né di qua, né di là
19 Febbraio 2008
di redazione
La rivista Liberal diretta da Ferdinando Adornato ha per
anni portato in esergo: “Incontro liberale tra laici e cattolici” e ne ha fatto
una feconda battaglia di idee. Oggi il quotidiano Liberal di Ferdinando
Adornato ci spiega in copertina che quell’incontro si chiama piuttosto “ammucchiata”.
E bene ha fatto Casini “in nome delle proprie idee” a sfuggire a simili
lusinghe. L’uddiccino Volontè, sempre
su Liberal di oggi spiega ancora meglio la questione: “Il compito dell’alternativa
moderata è rompere lo schema della contesa a due”. Al diavolo dunque la contesa
a due, meglio a 5, a 10, a 20…Renzo Foa, il direttore di Liberal, nel suo
editoriale di oggi saluta il ritorno della politica, ma solo se le “sinistre
restano due” e se verrà premiato Casini “che non ha accettato di annacquarsi
nel Pdl”. “L’Italia non uscirà dalla paralisi” prosegue Foa, “inseguendo schemi
astratti e traducendo un esaurito bipolarismo in un inesistente bipartitismo”.
Al diavolo anche bipolarismo e bipartitismo.
Tutte posizioni legittime per carità, solo qualcuno dovrebbe
ricordarsi di tutto l’ambaradam messo in piedi da Adornato e dalla Fondazione
Liberal sull’idea del partito unico dei moderati alla vigilia delle scorse
elezioni . I convegni del “Gruppo di Todi”, le riunioni a palazzo Wedekind, la “Costituente
dei 100” (20 di An, 20 dell’Udc, 20 di
Fi, 20 per i partiti minori e 20 della società civile), tutto officiato da
Adornato in veste di gran sacerdote dell’unificazione del centro-destra. Tanto
che sembrò giustificata la sua ira quando l’estate scorsa Michela Brambilla
depositò il simbolo del Partito della libertà. Nando lo ritenne un mezzo plagio.
Scriveva all’epoca Adornato: “Intorno a questo progetto si
misura il destino della classe dirigente del centro destra: sarebbe un errore
storico perdere quest’occasione. L’obiettivo è quello di un partito popolare,
liberale, nazionale, riformista che si collochi al 40 per cento dei consensi e
si basi sulla fede nella centralità della persona”. Lorenzo Cesa era
entusiasta: “Noi dell’Udc il partito unico avremmo voluto farlo anche prima. Io
ci ho sempre creduto e dopo le elezioni penso sia l’unica strada per dare un contributo
concreto al Paese”. Pierferdinando
Casini, in uno dei tanti incontri organizzati da Liberal sottoscrisse il
progetto: “E’anche la mia sfida”. Poi aggiunse solenne: “Credo che in Italia in
futuro ci saranno due grandi coalizioni, una sul modello del Ppe e una sul
modello del socialismo europeo”. Aveva perfettamente ragione, peccato che lui,
e ora anche Adornato, non stiano né nell’una
né nell’altra.