Libia. A Bengasi scontri tra manifestanti e forze dell’ordine
16 Febbraio 2011
di redazione
Alle prime luci dell’alba, in seguito a una marcia di protesta contro il governo, si sono registrati a Bengasi violenti scontri tra la polizia libica e un gruppo di manifestanti. Lo riferisce la tv araba al-Jazeera. Le forze dell’ordine, per disperdere la folla hanno dapprima usatao gas lacrimogeni, poi hanno caricato il corteo.
A far esplodere la protesta sarebbe stato l’arresto di un attivista per i diritti umani, che su Facebook aveva lanciato appelli per aderire alla manifestazione generale in programma per domani contro Muammar Gheddafi.
I manifestanti, secondo quanto riporta il sito libico Libya al-Youm, riuniti questa mattina in piazza al-Shajra e lungo via Omar Bin al-Ass hanno lanciato a raffica pietre e sassi contro alcuni esponenti locali dei Comitati rivoluzionari, che supportano Gheddafi. La manifestazione era iniziata davanti alla sede della polizia per chiedere la liberazione di Fathi Tarbal, attivista per i diritti umani, che rappresenta le famiglie delle vittime del carcere di Abu Salim, luogo nel quale erano stati rinchiusi i prigionieri islamici.
Ottenuta la sua scarcerazione, i manifestanti hanno deciso di proseguire la protesta spostandosi nella vicina piazza al-Shajra. Tarbal, era stato arrestato all’alba di oggi nel corso di un blitz della polizia nella sua abitazione. Secondo quanto riferiscono gli oppositori libici all’estero al sito del quotidiano al-Quds al-Arabi, l’uomo è un avvocato che presiede la commissione delle vittime della strage di Abu Salim. Il riferimento è a l 29 giugno del 2006, quando la polizia è intervenuta nel carcere alla periferia di Tripoli uccidendo, secondo gli attivisti, 1200 detenuti.
Ancora oggi le famiglie delle vittime di quella strage chiedono, senza successo, alle autorità libiche la restituzione dei cadaveri dei loro congiunti. Proprio per questo motivo l’attivista Tarbal organizza ogni sabato un sit-in a Bengasi con i familiari delle vititme di Abu Salim. Sempre stamani la polizia ha arrestato un secondo attivista, Faraj al-Shirani, che ha perso tre fratelli nella strage di Abu Salim e che è riuscito a lanciare su Facebook un messaggio per chiedere aiuto prima dell’arresto.