Libia, liberati ostaggi italiani rapiti a Ghat

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Libia, liberati ostaggi italiani rapiti a Ghat

05 Novembre 2016

I due italiani rapiti lo scorso 19 settembre nel sud della Libia, Danilo Calonego e Bruno Cacace, sono stati liberati questa notte dalle forze locali fedeli al governo del Consiglio presidenziale di Tripoli, e consegnati ai connazionali già in serata per rientrare in Italia nelle prime ore di questa mattina con un volo dedicato. 

I due tecnici sono nella caserma dei carabinieri del Ros di via di Ponte Salario a Roma, dove saranno sentiti in mattinata dal pm Sergio Colaiocco, titolare dell’inchiesta aperta per sequestro di persona con finalità di terrorismo. L’atto istruttorio dovrebbe svolgersi in una caserma dei carabinieri del Ros. 

Secondo quanto riporta il sito informativo libico “al Wasat”, elementi “delle forze speciali italiane sono giunti ieri a Ghat e hanno preso in consegna gli ostaggi liberati poco prima”. La consegna degli stranieri liberati comprende anche una terza persona, il collega l’italo-canadese Frank Boccia. 

La Farnesina ha confermato la liberazione dei due italiani e del cittadino canadese. “La vicenda si è conclusa grazie alla efficace collaborazione delle autorità locali libiche”, si legge in un comunicato del ministero degli Esteri. 

Sul cittadino canadese Frank Poccia il ministro degli Esteri di Ottawa Michael O’Shaughnessy ha seguito personalmente il caso, in contatto con i diplomatici italiani a Roma e in Canada.

“Una notizia bellissima” per il ministro della Difesa Roberta Pinotti. “L’ho appresa stamani prestissimo – ha detto – , e mi sono immediatamente congratulata con tutti quelli che hanno operato per questa liberazione. C’e’ stato un lavoro importante di uno Stato che c’è e che, nonostante di tutte le difficoltà, cerca di dare il meglio di se’. Lo facciamo nel terremoto, è stato fatto anche in questo caso”, ha aggiunto la Pinotti. 

“Ho passato dei giorni infernali, ma ora è tutto passato”. A parlare è Maria Margherita Forneris, la mamma di Bruno Cacace. “Oggi è una giornata bella, non vedo l’ora di abbracciarlo – ha detto – Ho avuto tanti momenti di sconforto, ma la comunità di Borgo ci è stata vicino. Faremo una festa di famiglia e una festa di ringraziamento”. 

Anche il sindaco di Borgo San Dalmazzo, comune dove vive Bruno Cacace, si è detto “sollevato e felice. Ora lo aspettiamo per fare festa – ha continuato -. Sono sempre stato fiducioso. Questa è una piccola città, ci conosciamo tutti e ci stringiamo tutti attorno alla famiglia per condividere questo momento di sollievo e di gioia”. A Borgo vivono  madre, il fratello gemello Claudio e la sorella Ileana. Le figlie, che sono state raggiunte telefonicamente da Cacace, vivono invece in Francia

“Finalmente è finito un incubo, c’è grande felicità per questa notizia”. Così sindaco di Sedico, Stefano Deon, ha commentato la liberazione di Danilo Calonego, originario del comune del bellunese. “Ho sentito la famiglia – dice il sindaco del comune dove vivono la madre e una delle figlie di Calonego – e chiaramente sono tutti molto contenti. Anche loro sono in attesa di ulteriori notizie, sanno che è stato liberato ma non l’hanno ancora sentito. Sono in trepidante attesa di riabbracciarlo”. 

Calonego, Cacace e Poccia, sequestrati da un gruppo armato a Ghat il 19 settembre scorso, lavoravano per l’azienda piemontese Con.I.Cos. e al momento del rapimento erano in servizio all’aeroporto della cittadina libica. Le forze di sicurezza legate alla municipalità di Ghat avevano formato una squadra di ricerca dei tre uomini rapiti alla quale si erano uniti investigatori italiani nel corso delle indagini.