Libia, nuovi scontri a Tripoli: le milizie mettono in atto una strage

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Libia, nuovi scontri a Tripoli: le milizie mettono in atto una strage

17 Novembre 2013

Nuovi scontri a Tripoli dopo le violenze di ieri tra miliziani e manifestanti che chiedono il disarmo degli ex ribelli: sono almeno tre i morti nei nuovi scontri di oggi in Libia, dove le milizie affiliate al governo hanno tentato di riprendere il controllo di una base militare nella zona di Tajoura, occupata da una milizia di Misurata. Nel quartiere Ghargour il bilancio delle vittime è salito quindi a 43 morti e 400 feriti. Il primo ministro libico Zeidan ha rivolto un appello alle parti a "esercitare la massima moderazione" e ha poi aggiunto che "nessuna forza che è fuori Tripoli deve cercare di entrare in città perché la situazione è molto tesa e potrebbe peggiorare ulteriormente". Le autorità libiche hanno proclamato tre giorni di lutto nazionale. Anche gli Stati Uniti hanno lanciato un appello per invitare alla calma le milizie armate in Libia: il segretario di Stato americano, John Kerry ha dichiarato: "Siamo profondamente preoccupati. Condanniamo il ricorso alla violenza in tutte le sue forme, ed esortiamo le diverse parti a dare prova di moderazione e a ripristinare la quiete. I libici non hanno rischiato la loro vita nella rivoluzione del 2011 perché una violenza simile proseguisse. Interrompetene il ciclo attraverso il dialogo rispettoso e la riconciliazione". La Farnesina ha lanciato l’allerta per tutti gli italiani che si trovano in Libia, invitandoli ad adottare le opportune cautele e al limitare al minimo gli spostamenti sul territorio.