Libia, Roma dice sì a droni armati. Ma solo per difesa

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Libia, Roma dice sì a droni armati. Ma solo per difesa

23 Febbraio 2016

Droni americani autorizzati a partire da basi italiane: il “Wall Street Journal” e il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, lo confermano . «La base di Sigonella è utilizzata dagli Stati Uniti secondo un trattato che risale al 1951. Ogni volta che si configurano assetti nuovi, parte una richiesta. Nulla di strano. C’è stato bisogno di una serie di interlocuzioni, perché l’Italia dev’essere coinvolta con un ruolo di leadership e di coordinamento in una strategia di sicurezza complessiva rispetto alla Libia», queste le parole del ministro italiano della Difesa. 

 

Dopo più di un anno di trattative tra Roma e Washington, l’Italia ha concesso ai droni Usa di partire dalla base di Sigonella, in Sicilia, al fine di sferrare attacchi militari contro obiettivi Isis in Libia e nei paesi nordafricani in genere.

Il via libera dell’Italia, però, è arrivato con un freno, dal momento che il governo ha autorizzato la partenza di droni solo per uso difensivo e per proteggere dunque le forze speciali Usa dispiegate in Libia, in caso di attacchi. 

 

Gli Stati Uniti starebbero tentando, dunque, di persuadere il governo Renzi a consentire l’utilizzo della Stazione di Sigonella anche per sferrare operazioni offensive, come quella che Usa hanno lanciato venerdì scorso contro un sito di addestramento vicino Sabratha, Libia, per colpire un obiettivo dello Stato Islamico. In quell’episodio i droni americani erano partiti da una base militare in Inghilterra provocando la morte di  almeno 30 jihadisti.

Nel corso dell’ultimo anno l’Italia avrebbe posto resistenza alle richieste, nel timore di alimentare un’opposizione interna contraria alla guerra. Soprattutto nel caso in cui Roma  ammettesse la responsabilità nella morte di civili. 

 

Il governo della Serbia ha reso noto, proprio, lo scorso sabato che l’attacco lanciato venerdì si è tradotto nella morte di due ostaggi serbi che erano stati imprigionati nel sito di addestramento. Ma gli Stati Uniti non hanno confermato l’uccisione di civili tra le decine di obiettivi colpiti. 

 

I droni Usa sono stazionati nella base di Sigonella dal 2011, ma fino allo scorso mese – continua il Wall Street Journal – erano stati utilizzati solo a scopo di sorveglianza. Il permesso accordato da Roma consentirà l’utilizzo della base anche a droni armati, nell’ambito del piano dell’amministrazione Obama, che sta valutando la strategia militare da adottare contro l’Isis in Libia, avvalendosi della collaborazione degli alleati.

 

La Casa Bianca, ad ogni modo, non ha fretta di buttarsi nelle operazioni, dal momento che, come ha fatto notare il segretario alla Difesa Ash Carter, “il tumore principale” dell’Isis rimane in Siria e Iraq