Licia Troisi, la voce narrante di una nuova epica

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Licia Troisi, la voce narrante di una nuova epica

24 Gennaio 2009

Per il momento, Belgio, Olanda, Romania e Corea si sono limitati ad acquisirne i diritti. La Francia, che con altri nove Paesi ha già pubblicato i suoi libri, la considera invece una delle più importanti scrittrici del fantasy europeo. Licia Troisi ha ventotto anni, una laurea in astrofisica, pochi grilli per la testa. E soprattutto, da un po’ di mesi, è una delle autrici italiane più vendute all’estero.

Nel Belpaese, le sue Cronache del Mondo emerso (di recente ripubblicate da Mondadori in unico volume) hanno esaurito decine di edizioni, facendo drizzare le orecchie a moltissimi editori del Continente. È capitato così che Oltralpe testate autorevoli come Le Monde abbiano  elogiato la giovane narratrice e i suoi fantasy, scritti “con leggerezza, senza alcun intento didattico e senza schemi, privilegiando la dinamica dell’intrigo e l’evoluzione psicologica della sua eroina, affascinante e contraddittoria”. 

Ma la Troisi non si è fermata qui: sempre per la casa editrice di Segrate ha già pubblicato un’altra trilogia (Le guerre del Mondo Emerso), mentre il primo volume di un’altra serie, La ragazza drago, sembra promettere sfracelli.

Il successo dei suoi fantasy, forse, l’ha colta un po’ di sorpresa; l’idea che le piacesse raccontare storie come quelle no: “le prime favolette che ho scritto datano 1987 e per gioco sono raccolte in un volume rilegato in cartoleria che avevo intitolato Le Mille e una…Licia, un titolo per nulla pretestuoso. A otto anni ho scritto un ‘romanzo’, anche quello i miei l’hanno fatto rilegare, e ora sta nello scaffale più alto della mia libreria. È lungo la bellezza di venti pagine e si intitola Sindy e Mindy; ha le atmosfere ispirate al cartone animato strappalacrime che seguivo all’epoca, Lovley Sarah. Ho frequentato il liceo classico e in quel periodo ho scritto il diario e qualche racconto”.

L’approccio al fantasy risale invece agli anni trascorsi all’università: “ a 21 anni ho finalmente trovato la storia che cercavo e ho iniziato a scrivere le Cronache del Mondo Emerso”. “Mi ci è voluto un anno e mezzo per finirle e sei mesi per fare una prima approssimativa correzione – racconta sul suo sito – Dopo di che, senza troppe speranze, ho spedito il manoscritto all’unica casa editrice di cui conoscessi l’indirizzo, la Mondadori. Dopo tre mesi mi è arrivata la fatidica telefonata e ad aprile del 2004 il mio libro è arrivato in libreria”. Sul successo del genere, pensa che forse “dipende dal fatto che il fantasy rimanda a una dimensione ‘alta’. I personaggi, anche quelli negativi, sono quasi sempre mossi da grandi ideali, mai da motivi meschini. Tutto il contrario di ciò che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Viviamo in una società che tende a svilire gli ideali. Ma la tensione dell’uomo verso l’ideale non può essere annullata”.

Dopo secoli trascorsi in sordina, una nuova epica, dunque, si candida a linguaggio universale. E gli scrittori italiani – Troisi in testa – sembrano essersene accorti tra i primi. (F.M.B.)