Liguria, terra di poeti, navigatori e case editrici
25 Gennaio 2009
Poeti, navigatori e case editrici. In Liguria, la tradizione è lunga in tutt’e tre le specialità. Con l’arte di far libri, in qualche caso sempre meno arte persino sotto marchi “pesanti”, Genova – tanto per mantenerci al capoluogo – ha avuto e mantiene una solida consuetudine.
Oggi si contano molti editori. Perlopiù di piccole dimensioni, ma tutti con una fisionomia ben definita. Qualcuno con una più spiccata propensione alla storia locale, alla cucina e alle tradizioni regionali come la Nuova editrice genovese, le Edizioni del Golfo, i Fratelli Frilli. Qualcun’altra con pregevoli ristampe e riscoperte, volumi sull’esoterismo o di filosofia.
Ma essendo terra di poeti, appunto, (Montale, Sbarbaro, Caproni…) parlando di editoria non si possono non accendere i riflettori su “Le edizioni San Marco dei Giustiniani”, un punto di riferimento per le pubblicazioni di poesia. La prima nata delle casa, anno 1976, ha oramai trentatré anni, si chiama “Lapide 1975” ed è una raccolta di versi di Alfonso Gatto. Da quel momento, la casa editrice ha promosso la lettura di autori come Penna, Caproni, Sbarbaro, Luzi, la Rosselli e la Frabotta, tutti apparsi nella collana “Quaderni di poesia”, affiancati da grandi nomi stranieri: Grass, Sarajlić, Deguy e Bonnefoy. Nel versante dialettale, l’attenzione per i movimenti poetici porta nel catalogo i nomi di Firpo, Loi, Marin. La navigazione nello sterminato, sfumato e misterioso mare delle parole, corroborata da una curiosità verso ciò che accade altrove, porta i genovesi artigiani di via Cairoli a inaugurare la collana, siamo nell’anno del Signore 2004, “Poeti della riva Sud del Mediterraneo”, dando così voce ad autori di lingua araba dall’ormai riconosciuto talento: Adonis (sono stati i primi a pubblicarlo in Italia) , Bennis, Haddad , Tengour, Amel Moussa, Amjad .
La casa editrice è a conduzione familiare. E’ guidata da Giorgio e Liliana Devoto, marito e moglie. Lui, ora chiamato alla Provincia come assessore alla Cultura, da un po’ di tempo ha allentato il suo impegno editoriale. E a “tirare la carretta” è rimasta soprattutto la moglie. Che dice: “Dedicarci alla poesia è un azzardo imprenditoriale. Tuttavia abbiamo avuto molte soddisfazioni. Soprattutto dalla collana sugli arabi, nonostante la difficoltà della distribuzione”. Che avviene, soprattutto, per corrispondenza.
Suggella la particolarità delle scelte editoriali della San Marco dei Giustiniani, “La Biblioteca ritrovata”, dove vengono pubblicate raccolte stampate quasi sempre all’inizio del secolo scorso, e oramai introvabili persino sul mercato antiquario. L’edizione commerciale è affiancata da una per bibliofili, che riproduce la prima edizione, inserita in una cartella editoriale che contiene anche un CD con la registrazione delle poesie lette di volta in volta da un attore diverso. Un titolo per tutti: “Come un’allegoria” di Giogrio Caproni, stampata nel 1936 dall’editore Emiliano degli Orfini.
Dalla poesia alle altre specialità. C’è stato un periodo, a cavallo degli anni Ottanta del secolo scorso, in cui la città della Lanterna è stata crocevia di una particolare linea editoriale rivolta alle materie esoteriche. Oggi, ad esempio, c’è la libreria editrice Amenothes (ma prima ancora c’era stata quella chiamata I Dioscuri, nata sulle ceneri di Alkaest, marchi importanti per gli amanti del genere) che offre diverse collane. Si va dalla cabala al sufismo, dal martinismo (un sistema iniziatico che prende piede all’inizio del ‘700) alla numerologia, dalla radiestesia al misticismo.
Infine, una casa editrice che col tempo è cresciuta molto, Il Melangolo, fondata nel 1976 da Carlo Angelino e Elio Gioanola, con spiccata predilezione per la filosofia e i maestri di pensiero. Cinque, originariamente, le collane utilizzate come esca per i lettori: “nugae” (classici della letteratura: Kafka, Celine, Balzac…), “lecturae” (scrittori contemporanei, critica e saggi brevi di filosofia:Sanguineti, Saramago, Magris, Auster…), “opuscula” (filosofia: Pltonino, Aristotele, Heidegger…), “opera” (grandi testi filosofici), “teatro”. Altre, in seguito, ne verranno. Fino all’ultima, “Altrescrittre”, filosofica collana dedicata ai fenomeni di massa e alla cultura e diretta dal giovane filosofo Simone Ragazzoni (peraltro editor della casa editrice di via Porta Soprana, diretta da Carlo Angelino).