L’incantesimo di COP21

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L’incantesimo di COP21

13 Dicembre 2015

COP21, il vertice sul clima di Parigi, è stato un grande incantesimo capace di spazzare via tutti i dubbi sul riscaldamento climatico. Se da Kyoto a Copenaghen il problema era che i Paesi presenti a questi appuntamenti non riuscivano mai a mettersi d’accordo, desta grande meraviglia quanto accaduto sabato 13 dicembre nella capitale francese. Un impegno sotto cappello onusiano con delle regole vincolanti fermerà il riscaldamento del pianeta e terrà sotto controllo il livello degli oceani.

 

Cari scettici potete fare i bagagli, le Nazioni Unite e i leader internazionali che hanno fatto a gara su Twitter per intestarsi questo “accordo storico” salveranno il pianeta. D’ora in avanti non ci sarà più bisogno di finanziare costosi studi e proiezioni più o meno attendibili sul disastroso futuro che aspetta, anzi, aspettava l’umanità! Nei prossimi decenni non ci saranno più guerre carestie e grandi migrazioni perché terremo sotto controllo la temperatura e sostituiremo il petrolio con le rinnovabili.

 

Davvero magico questo vertice di Parigi che grazie al limite dei due gradi centigradi (gli ambientalisti chiedono l’1,5) renderà il mondo un posto migliore. Peccato che tutti i sortilegi prima o poi si rompono: James Hansen, scienziato della NASA e uno dei ‘padri’ delle teorie sul riscaldamento climatico, ha definito una “frode” il vertice che si è appena concluso.

 

Hansen sarà pure un radicale, ma quando pensi che il riscaldamento globale è determinato, letteralmente, da centinaia di fattori (mai sentito parlare degli allevamenti intensivi?), capisci che far ruotare tutto l’universo attorno alle emissioni di CO2, compresa l’evoluzione delle temperature nei prossimi 50-100 anni, non è un paradigma scientifico. E’ un nonsenso, un altra recita a soggetto della "comunità internazionale" che di successi diplomatici ha disperato bisogno.