L’incerta sorte di Mutassim Gheddafi: ancora libero o già nelle mani del Cnt?
13 Ottobre 2011
Colpi sparati in aria e fuochi d’artificio hanno illuminato il cielo di Tripoli alle prime ore dell’alba quando si è sparsa la notizia che mercoledì a Sirte – a 360 chilometri a est di Tripoli – era stato catturato Mutassim-Billah Gheddafi, 36 anni, il figlio quintogenito del colonnello Muammar Gheddafi.
A Tripoli e a Misurata è esplosa una gioia spontanea. Al diffondersi della notizia, centinaia di persone di sono riunite nella città vecchia della capitale, sventolando le bandiere della nuova Libia, gridando il ben noto “Allah- Hu –Akbar”, "Dio è grande" (emulazione musulmana del “Dieu est Grand” dei crociati francofoni in Terra Santa).
Molti dirigenti del Consiglio nazionale transitorio (Cnt) hanno iniziato a sparare in aria per festeggiare e per le strade si sono formati cortei di auto. Una gioia che è durata un batter di ciglio. Infatti, dopo il grande entusiasmo è arrivata la delusione.
Anche il presidente del Consiglio nazionale transitorio libico (Cnt), Mustafa Abdel Jalil, ha smentito la notizia della cattura di Mutassim. Parlando con l’inviato a Tripoli della tv araba ‘al-Jazeera, il leader del Cnt ha affermato che “non corrisponde al vero la notizia della cattura di Mutassim. Da ieri sera, quando è stata diffusa, sto cercando conferme ma non ne ho trovate”.
Fonti Cnt della Reuters hanno fatto trapelare che Mutassim è stato fermato mentre cercava di scappare con la sua famiglia in auto da Sirte, una delle due roccaforti storiche del gheddafismo nonché città natale della famiglia del rais, a oggi non ancora espugnata dal Cnt.
Secondo altre fonti del Cnt, invece, è stato portato a Bengasi, in Cireanaica, per essere interrogato nel campo militare di Boatneh.
Se è ‘giallo’ sulla reale sorte di Mutassim, è certa invece la cattura di un altro super-latitante: l’imam Khaled Tantoosh, che sotto il regime gheddafiano era il gran muftì di Libia, la massima autorità religiosa del Paese, e che non aveva mai smesso di appoggiare Gheddafi.
“Lo abbiamo catturato mercoledì mattina”, ha raccontato Abdu Salam, uno dei cinque miliziani che hanno intercettato l’auto di Tantoosh mentre questi stava cercando di lasciare Sirte in incognito per raggiungere la capitale libica. “Aveva completamente cambiato aspetto”, ha riferito l’uomo. “Si era rasato del tutto la barba”, nota per essere molto lunga.
Stando ai commenti di coloro che invece sostengono la reale cattura del figlio del raìs Mutassim , quest’ultimo avrebbe cercato di rendersi irriconoscibile tagliando la lunga chioma che lo ha sempre contraddistinto.
Per il momento le incertezze ed equivoci tengono in sospeso i festeggiamenti a Tripoli e a Bengasi.
Cosa succederà adesso? Per le vie di Tripoli si respira aria d’incertezza, di forte entusiasmo ma anche di grande delusione. Quel che è certo è che a Sirte, città natale di Gheddafi, c’è ancora qualcuno che si batte in nome di Gheddafi.