L’incontro con Renzi? La minoranza Dem: “Per ora nessun invito, no a voto senza congresso e nuova legge elettorale”
06 Febbraio 2017
Dicono che rispetto ai giorni scorsi le acque nel partito democratico si stiano calmando, dicono, ma a tenere viva la telenovela piddina del tutti contro tutti ci pensa oggi la minoranza bersaniana del partito, che a quanto pare non cambia l’atteggiamento di freddezza verso il segretario Renzi. “Al momento non è stato recapitato alcun invito…”, fanno sapere dalla minoranza Pd a proposito di un possibile colloquio con Matteo.
Il segretario, infatti, visto che ormai governa un partito in rivolta, avrebbe in mente un giro di incontri nei prossimi giorni con gli esponenti delle varie anime dem, bersaniani compresi. “Noi quello che dovevamo dire, lo abbiamo detto: non si può andare al voto senza un passaggio congressuale e una nuova legge elettorale,” fanno sapere i diretti interessati, confermando che la linea non è quella renziana dell’andiamo al voto subito con qualsiasi legge elettorale pur di salvare segretario e giglio un tempo magico.
“Se ci sarà modo di parlarsi,” spiegano dalla minoranza, “lo ribadiremo a Renzi. Ma non c’è alcuna trattativa in piedi, tantomeno sui posti…”, altra battuta giusto per liquidare ogni ipotesi di compromesso (vedi capilista bloccati) Insomma, oggi il tema non è la scissione ma i bersaniani fanno sapere: “non abbassiamo la guardia. Non ci fidiamo. E se poi in Direzione spunta fuori un documento per il voto a giugno?”, si ipotizza nei colloqui tra gli esponenti della minoranza Pd.
Prima della Direzione del partito di lunedì prossimo, ci sarà l’assemblea dei gruppi parlamentari, mercoledì sera, e anche quel passaggio sarà importante per “capire che piega prendono davvero le cose”. In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza sull’Italicum della Consulta. Insomma nel Pd si va avanti navigando a vista, ma la minoranza non sembra più fidarsi di Renzi.