L’incontro segreto tra Israele e Turchia crea gelo tra Lieberman e Netanyahu

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L’incontro segreto tra Israele e Turchia crea gelo tra Lieberman e Netanyahu

02 Luglio 2010

“Molto seria”. Così il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman ha definito la crisi interna al governo derivata dall’incontro segreto tra il ministro del Lavoro Benjamin Ben-Eliezer e il titolare degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu, avvenuto mercoledì a Zurigo con l’apparente scopo di tentare di smorzare le tensioni accumulatesi negli ultimi mesi tra i rispettivi paesi, fino a poco più di un anno fa legati da stretti rapporti di alleanza strategica.

Ben Eliezer è tuttora personalità ben vista a Ankara ed è aperto fautore di ogni sforzo per evitare una rottura con la Turchia. Il suo è il primo incontro di un ministro israeliano con un esponente del governo turco dopo il mortale arrembaggio il 31 maggio scorso di una nave turca, la Freedom Flotilla, di attivisti filopalestinesi da parte della marina militare israeliana, nel corso del quale otto cittadini turchi e di uno turco-americano sono stati uccisi. Il faccia a faccia è avvenuto con l’assenso del premier israeliano Benyamin Netanyahu e del ministro della difesa Ehud Barak ma senza informare Lieberman che ha reagito con furia e in un duro comunicato: “Si tratta di una violazione a norme di comportamento normalmente accettate e di un grave colpo alla fiducia tra il ministro degli Esteri e il primo ministro”.

Il colloquio, rivelato emittente privata turca Ntv, è stato confermato anche dalla testata turca Hurriyet, la quale aggiunge che regista dell’operazione è stato il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. Il premier Benjamin Netanyahu ha insistito con la stampa che si è trattato solo di un misunderstanding, e che Lieberman non è stato avvertito “solo per motivi tecnici”. Questa versione appare tuttavia poco convincente: l’amministrazione Usa è infatti molto contrariata dall’atteggiamento del partito di Lieberman nei confronti del processo di pace con i palestinesi, ma soprattutto è preoccupatissima per la svolta costituita dal deterioramento delle relazioni tra Turchia e Israele, che si presentano difficili sin dall’offensiva israeliana a Gaza iniziata alla fine del 2008 e che si sono ulteriormente inasprite nell’ultimo anno per una serie di episodi culminati, poi, il 31 maggio scorso.

È dunque tutt’altro che inverosimile un’azione americana volta a riaprire il dialogo tra Ankara e Tel Aviv. E anche la scelta dell’interlocutore va in quella direzione: Ben-Eliezer, ex ministro della Difesa, nelle ultime settimane non aveva nascosto la sua preoccupazione per l’andamento dei rapporti con la Turchia e all’interno del governo era stato il più favorevole all’apertura di un’inchiesta internazionale sugli incidenti della Freedom Flotilla.

Per Haaretz  e Hurriyet la rottura tra Lieberman e Netanyahu potrebbe preludere a una crisi di governo. Il gabinetto di Netanyahu ha infatti molte difficoltà a gestire le relazioni internazionali (mai i rapporti con gli Usa hanno raggiunto un livello così basso) e anche all’interno soffre dell’anomalia di avere un partito al centro dello schieramento politico come Kadima all’opposizione. In ogni caso l’episodio, per Hurriyet, è la dimostrazione che Netanyahu “sta esautorando Lieberman dalla politica estera”.