L’incredibile rimonta di Mike Huckabee

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L’incredibile rimonta di Mike Huckabee

06 Dicembre 2007

Mike Huckabee non è più il carneade delle
presidenziali americane. Fino a qualche settimana fa, l’ex governatore
dell’Arkansas sembrava giocare il ruolo del candidato alla Decoubertain. Ma gli
ultimi sorprendenti sondaggi hanno fatto capire che per Huckabee l’importante
non è partecipare.

In realtà, già questa estate (vedi il post di Pennsylvania Avenue del 23 agosto), il pastore
battista dalla battuta pronta aveva vissuto un momento magico giungendo secondo
allo straw poll repubblicano (una
prova generale del voto) in Iowa. Ora, proprio dallo Stato del Midwest, per
Huckabee arrivano buone, anzi ottime notizie. Un sondaggio dell’autorevole
quotidiano locale Des Moines Register
dà infatti l’outsider del Grand Old Party in testa ai caucuses del 3 gennaio con i quali,
assieme alle primarie del New Hampshire (8 gennaio), si aprirà ufficialmente la
corsa alla Casa Bianca. Secondo il sondaggio, Huckabee avrebbe superato Mitt
Romney, che in Iowa ha investito milioni di dollari in spot tv, mentre Huckabee
ha potuto spendere solo pochi spiccioli. Sorprendente la rimonta che ha determinato
l’ascesa di Huckabee (“the rise”, come l’hanno subito definita i media
americani). Se, infatti, questa estate Huckabee otteneva, in Iowa, l’1 per
cento dei consensi repubblicani, in questi giorni è balzato al 29 per cento.

A meno di un mese dal voto, dunque, la
sfida per la nomination nel campo repubblicano si presenta aperta. Nel partito
Democratico, Hillary Clinton sembra avviarsi ad una vittoria solitaria. Nel GOP, invece, sarà – almeno nelle fasi
iniziali – una partita a cinque: Giuliani, McCain, Romney, Thompson e adesso, a
pieno diritto, Huckabee. L’ex governatore dell’Arkansas intercetta soprattutto
i voti della base conservatrice e della destra cristiana (quasi il 70 per cento
dei suoi sostenitori sono protestanti evangelici). Una componente fondamentale
del partito Repubblicano, con la quale gli altri candidati non hanno un feeling
particolare. D’altro canto, con il suo umorismo e il suo atteggiamento posato,
Huckabee ha saputo conquistare molti elettori, che hanno cominciato a
conoscerlo soltanto negli ultimi mesi. Nel dibattito di fine novembre tra i
candidati Repubblicani, promosso da CNN e You Tube, Huckabee ha dato prova di
sentirsi a suo agio nella veste di “candidato alla pari” con le star del
partito dell’Elefante. “Huck” è un mix di umiltà e ambizione, ha sintetizzato
Howard Fineman, sul settimanale Newsweek.
Sua la battuta più divertente della serata. Quando gli è stato chiesto che
posizione avrebbe assunto Gesù sulla pena di morte (tema molto sentito nella
base del GOP), ha risposto: “Gesù è
troppo intelligente per candidarsi ad una carica politica”.

Che “Huck” non sia più soltanto il politico
dal “buffo nome” (così, l