L’Italia piange il cinquantesimo militare ucciso in Afghanistan

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L’Italia piange il cinquantesimo militare ucciso in Afghanistan

26 Marzo 2012

Siamo a cinquanta. Cinquanta militari italiani caduti in Afghanistan per una guerra dai confini sempre più indefiniti . Sabato scorso è morto Michele Silvestri, 33 anni, sergente del 21° reggimento del Genio guastatori di Caserta, in un attentato alla base italiana “Ice” nella valle del Gulistan. “Ice” è un avamposto che ospita duecento militari italiani. E’ la prima linea di difesa delle forze di coalizione, ereditata dagli Stati Uniti insieme a “Snow” e “Lavaredo”, ed è la base più pericolosa di tutta la regione: quasi ogni giorno c’è un attacco.

Tre colpi di mortaio, tra gli innumerevoli sparati, hanno colpito l’avamposto, uno di questi è stato fatale al sergente Silvestri, da soli 10 giorni in Afghanistan. Feriti cinque soldati italiani: i marescialli Nicola Storniolo e Carmine Pedata, la caporal maggiore Monica Graziana Contrafatto del 1° reggimento bersaglieri di Cosenza, il sergente Salvatore De Luca, il soldato Manuel Guarnaci. La più grave è la soldatessa Graziano è stata recentemente trasferita all’ospedale tedesco di Ramstein, dove si trova ancora ricoverata in prognosi riservata. Gli attentatori sono stati successivamente eliminati dal raid di due elicotteri Mangusta, lanciati all’inseguimento dopo le esplosioni.

Partecipano al cordoglio gli esponenti della politica italiana. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parla di “profonda commozione” e “solidale partecipazione al dolore dei familiari del caduto”. Secondo il presidente del Senato Renato Schifani, "L’Italia continua a pagare purtroppo un altissimo prezzo di sangue. La missione italiana in Afghanistan continua comunque a essere decisiva per la tutela della libertà, della sicurezza e della pace". Critici Idv e Pd, che richiedono al Governo di valutare un ritiro anticipato del contingente italiano dall’Afghanistan. Il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto esprime “la più piena solidarietà alla famiglia del soldato ucciso e a quelle dei feriti, riaffermando nel contempo che essi sono impegnati in una missione che ha una grande importanza e che fa onore all’esercito italiano”. Di Angelo Bonelli dei Verdi l’analisi più spietata: “L’Afghanistan è diventato il Vietnam italiano”. Per Bonelli, le truppe italiane non hanno “obiettivi nella loro presenza in Afghanistan”, ed è necessario studiare al più presto le manovre di ripiego.

Il disimpegno ufficiale della zona è previsto per il 2014, come da accordi presi con gli Stati Uniti: un conflitto durato 10 anni. Entro quella data si valuterà, stando alle parole dell’ex l’ex capo di Stato maggiore della Difesa Vincenzo Camporini, se “gli afghani siano in grado di controllare da soli il proprio territorio”. Non sarà in ogni caso un problema risolto: sarà necessario continuare a fornire un aiuto finanziario al governo afghano per mantenere i militari e per sostenere la crescita della popolazione.

La situazione è sempre più tesa ogni giorno che passa. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha dichiarato oggi che “la presenza sul suolo afghano delle forze Nato e in particolare dell’esercito Usa è la ragione di tutti i problemi dell’Afghanistan”, mentre si attende a breve il giudizio su Robert Bales, militare statunitense responsabile del massacro di 16 civili inermi l’11 marzo scorso, per il quale Kabul richiede un processo pubblico e la pena di morte. Intanto un nuovo attentato ha portato oggi alla morte di due soldati britannici, uccisi da un uomo che indossava la divisa dell’esercito afghano.

Nel frattempo è rientrata oggi in Italia all’aeroporto di Ciampino la salma di Michele Silvestri, attesa dai famigliari e dal picchetto d’onore del 21° Reggimento del Genio guastatori. In rappresentanza del Governo, erano presenti il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, il Capo di stato maggiore della Difesa Biagio Abrate, il Capo di stato maggiore dell’Esercito Claudio Graziano, il vice presidente della Camera Antonio Leone e la presidente della Regione Lazio Renata Polverini. I funerali si svolgeranno alle 18 nella basilica di Santa Maria degli Angeli, mentre domani la salma sarà trasferita per la sepoltura a Monte di Procida, città natale del sergente.